Contratto alla Brioni nasce in Abruzzo il welfare aziendale

L’accordo per i 1200 lavoratori degli stabilimenti di Penne prevede un sostegno alla qualità della vita dei dipendenti

PENNE. Chiuso alla Brioni Roman Style il contratto integrativo di secondo livello. Si tratta di un buon risultato per i sindacati di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil, che hanno condotto le trattative, e che si tradurrà per i 1200 lavoratori dello stabilimento di Penne in aumenti salariali cospicui, legati alla produttività, e, per la prima volta in questa azienda e nel territorio, in un concreto “welfare aziendale”; in altri termini l’accordo che riconosce all’azienda un ruolo di sostegno della qualità della vita dei propri dipendenti, teso a conciliare le esigenze di lavoro e famiglia.

Notevoli sono gli aspetti che vanno incontro alle esigenze dei lavoratori in termini economici come il rimborso per le spese di viaggio casa-lavoro con mezzi pubblici, il contributo per asili nido e doposcuola e altre agevolazioni. Di questo capitolo fanno parte anche i buoni-acquisto del valore massimo di 250 euro annui che saranno corrisposti in occasione delle festività natalizie, e l’aumento della percentuale di partecipazione alla previdenza complementare (Previmoda) che, a regime, porterà la percentuale ad essere maggiore di quella contrattuale del 1% (circa 200 euro annui).

Rispetto al salario variabile legato ad obiettivi di produttività, si passa da una media di 900 euro annui, ad una media di circa 1.500 con punte massime che vanno oltre i 4.000. Ai lavoratori, inoltre, con esperienza aziendale superiore a 25 anni, sarà riconosciuta una somma annua che va da un minimo di 260 euro, ad un massimo di 650 a riconoscimento della professionalità maturata all’interno dell’azienda. Tutto questo porterà nelle tasche dei lavoratori un salario aggiuntivo che in totale equivale a circa 700.000 euro. Le assemblee dei lavoratori hanno approvato all’unanimità il contratto integrativo, riconoscendo e valutando positivamente il lavoro svolto negli ultimi due anni dai sindacati confederali, dall’esecutivo e da tutti i componenti della Rsu aziendale. Per Domenico Ronca della Filctem-Cgil, Leonardo D’Addazio della Femca-Cisl e Luca Piersante della Uil questo contratto integrativo firmato con la Roman Style è una grande vittoria per i lavoratori poiché non prevede deroghe e salvaguarda tutti i diritti e le tutele precedentemente acquisite, offrendo innumerevoli vantaggi legati non solo alla produttività, ma anche al sostegno della spesa del lavoratore fuori dai contesti lavorativi, alla previdenza integrativa e all'introduzione del welfare aziendale, e proiettando finalmente l'azienda nel futuro.

Claudia Ficcaglia

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