la conversazione con d’incecco 

D’Alfonso: la telefonata? Fu fatta per chiedere lo stato d’emergenza

PESCARA . «In Abruzzo c’erano 20 milioni di tonnellate di neve, come non si è mai verificato, con tutto quello che a latere si è aggiunto dal punto di vista della sollecitazione sismica, e anche dal...

PESCARA . «In Abruzzo c’erano 20 milioni di tonnellate di neve, come non si è mai verificato, con tutto quello che a latere si è aggiunto dal punto di vista della sollecitazione sismica, e anche dal punto di vista dell’interruzione della copertura dei servizi fondamentali». Il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, torna a parlare della tragedia dell’hotel Rigopiano e sottolinea la situazione di assoluta emergenza che in quelle ore si registrava su tutto il territorio regionale. Nell’invitare a «prendere le misure dell’eccezionalità», D’Alfonso sottolinea che, nell’invio dei mezzi spazzaneve e nella gestione delle numerosissime segnalazioni che provenivano dal territorio in quei giorni, «mai si è determinato che ci fosse una prevalenza al di fuori di ciò che emergeva dai documenti di programmazione». Nel corso di una conferenza stampa finalizzata ad annunciare 500mila euro per la viabilità delle quattro province abruzzesi in vista dell’inverno, il presidente di Regione - D’Alfonso non è indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pescara che coinvolge 23 persone - fa chiarezza anche su quanto emerso dalle intercettazioni. In particolare, per quanto riguarda la telefonata con il responsabile del settore Viabilità della Provincia di Pescara, Paolo D’Incecco, uno degli indagati, sottolinea che «quella telefonata fa riferimento ad un solo contesto, che è il contesto della richiesta di stato di emergenza». Nella telefonata del 20 gennaio, trascritta nell’informativa della Squadra Mobile di Pescara, il governatore diceva a D’Incecco che «c’è da gestire la situazione documentale». D’Alfonso ora precisa che quella conversazione era finalizzata alla richiesta di stato di emergenza, che «richiede una consistenza documentale, di danni, di situazioni dettagliate puntualmente dagli uffici tecnici di Comuni, di Province, che possano descrivere cosa è accaduto in ordine a quella vicenda di precipitazione eccezionale atmosferica. La mia telefonata all’ingegner Paolo D’Incecco», dice il presidente ricostruendo, carte alla mano, tutti i vari passaggi, «è: metti insieme tutta la documentazione e fammela pervenire in termini idonei poiché devo convincere l’istruttoria della Protezione civile e di Palazzo Chigi». D’Alfonso esprime anche un plauso per l’operato di Claudio Ruffini, all’epoca suo segretario particolare, un «grande lavoratore che si è dedicato a cercare di aumentare il numero dei mezzi». Il governatore illustra poi l’emendamento ad una variazione di Bilancio che, con l’obiettivo di ridurre i disagi alla viabilità, consente alla Regione di intervenire a favore delle Province a supporto dell’attuazione del Piano neve 2017-2018 con un contributo per il 2017 pari a 400mila euro (100mila euro per ogni ente), cui si aggiunge un contributo straordinario di 110mila euro per garantire la fruibilità delle strade provinciali dei comprensori sciistici. Il presidente annuncia inoltre l’acquisto, con il supporto di Terna, di quattro mezzi per la rimozione della neve. D’intesa con Enel e Anci, poi, sono stati assegnati a 65 Comuni altrettanti generatori di corrente elettrica. Definiti, inoltre, i Piani di evacuazione e di Protezione civile del sistema degli invasi idrici.
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