Da Pescara alle Canarie: "Qui non ci sono tasse e agenzia delle entrate"

Fabrizio Santillozzi, tra i primi a trasferirsi 23 anni fa «Siamo diventati tanti, ma non si va soltanto al mare»

PESCARA. Niente riscaldamento, niente maglioni, ma soprattutto, niente agenzia delle Entrate e niente tasse. Il paradiso dei pescaresi si chiama Canarie, le isole dell’arcipelago spagnolo scelte sempre più spesso da pensionati e non solo per cambiare vita. I motivi li racconta un precursore dell’esodo, Fabrizio Santillozzi, pescarese di via Balilla cresciuto sulla spiaggia della Prora ma da 23 anni a Santa Cruz de Tenerife. «Ho 53anni, a Pescara torno spesso per vedere mio fratello Mauro, Papalino, come lo chiamavano in curva nord, che abita in piazza Duca, ma per com’è diventata l’Italia non mi sento più italiano. E pensare che sono arrivato qui per caso, con alcuni amici eravamo venuti per un contratto con gli spagnoli a cui avevamo venduto centomila bandane, vidi la situazione e mi entusiasmai. Per il caldo, il clima soprattutto, per la gente, un po’ di tutto. È vero, da qualche anno anche qui le banche hanno chiuso i rubinetti, ma un pensionato statale che viene qui si ritrova quei 120, 200 euro al mese in più che gli consentono di vivere alla grande considerando che non ci sono spese di riscaldamento, si vive in bermuda e ciabatte e che con 50 euro alla settimana fai la spesa. E se vuoi andare a mangiare fuori ci sono delle trattorie dove con 10, 12 euro mangi bene». Non a caso, in questi 23 anni, Santillozzi ha visto arrivare ex poliziotti, ex maestri, ex professori, statali in pensione ma anche lavoratori autonomi che in Italia «dove con 750 euro di pensione a testa stanno stretti e qui in due riescono anche a risparmiare». Ma non ci sono solo pensionati. «Conosco tante persone che si sono trasferite qua lasciando il loro lavoro proprio per una scelta di vita, come un ragazzo che lavorava per Martina carburanti sullo stradone, a Pescara, che qui ha aperto una pizzeria, o come il mio amcio Fabrizio Iannucci che lavorava in banca a Pescara si è licenziato, è venuto qui e dopo aver fatto il cameriere ha vinto un concorso.Perché poi non si va solo al mare, o meglio chi lavora non può farlo anche se a Capodanno, sì, abbiamo fatto giornata di mare piena. Ma io che faccio il rappresentante di abbigliamento e accessori vado girando tutta la settimana, e come me altri pescaresi come Mirco Sabatino, Giacomo Capasso, Giorgio Chiavaroli, Fabrizio Iannucci, Fabrizio Monaco, Valentino Raimondi. E infatti ci si vede poco, perché alla fine qui è bello, ma manca piazza Salotto».

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