Da venerdì all’Aquila prodotti tipici grandi protagonisti
PESCARA. Lo scenario ineguagliabile dell'altopiano aquilano farà da cornice anche quest'anno alla seconda edizione del Salone dei prodotti tipici dei Parchi d’Italia, dal 16 al 19 maggio in rassegna...
PESCARA. Lo scenario ineguagliabile dell'altopiano aquilano farà da cornice anche quest'anno alla seconda edizione del Salone dei prodotti tipici dei Parchi d’Italia, dal 16 al 19 maggio in rassegna all’ex Agriformul, via Rodolfo Volpe -Nucleo Industriale Caselle di Bazzano, a L'Aquila. Quattro intense giornate che mettono al centro la terra e il cibo ammiccando alle aree naturali protette come nuovo modello economico. Un programma ricco di novità e di spunti culturali secondo la collaudata formula della mostra-mercato di sapori tipici e tradizionali dei parchi italiani con stand, degustazioni, show cooking e commercializzazione dei prodotti a chilometro zero in una visione integrata tra territorio, economia rurale, sostenibilità e turismo.
Tra gli appuntamenti di rilievo si segnala il convegno di sabato 17 maggio nella sala grande (ore 15) su “Territorio, cibo e salute” coordinato dal direttore dei quotidiani locali del Gruppo L’Espresso, Luigi Vicinanza, al quale parteciperanno il senologo professor Ettore Cianchetti e gli imprenditori Francesco Paolo Valentini (vino e olio) e Francesca Petrei Castelli (pasta Verrigni) che affronteranno il problema della tracciabilità dei prodotti. «Occorre far chiarezza sul concetto di made in Italy, perchè oggi con questo termine non si intende il prodotto che proviene da materia prima italiana, ma da lavorazione in Italia... un assurdo», hanno detto i due imprenditori nella conferenza stampa che si è tenuta ieri in piazza Salotto a Pescara, nel Verrigni Temporary Store.
Il Salone dei prodotti Tipici dei Parchi è organizzato dalla Camera di Commercio dell’Aquila ed è promossa dal Comitato Promoexpò con iniziative di promozione territoriale legate al sistema dei parchi e alle eccellenze enogastronomiche che questi territori esprimono. Non è per caso che sede di Tipici dei Parchi 2014 - quest'anno riconosciuta formalmente fiera nazionale - sia ancora L'Aquila, in posizione strategica nel sistema dei parchi abruzzesi e centrale nell'Appennino.
L'Aquila, città distrutta dal terremoto di 5 anni fa, dove tante imprese del settore enogastronomico hanno trovato nella tipicità e nella sostenibilità l'impulso per una rinascita viva e dinamica nonostante la crisi. Fittissimo il calendario di appuntamenti della fiera: 12 show cooking con chef stellati (Peppino Tinari e William Zonfa) e non (Marzia Buzzanca, Michele Biagiola, Sandro e Maurizio Serva, Paolo Teverini), osterie dei Parchi e cuoche di famiglia (Elisabetta Tatonetti); 10 degustazioni di vini a cura di Ais-Associazione Italiana Sommelier; 4 laboratori del gusto a cura di Slow Food Abruzzo e Molise; 50 degustazioni dei prodotti dei parchi ; primo congresso delle food blogger sulla cucina dei parchi; il Progetto Appennino con l'individuazione di 20 piatti testimoni, 20 ingredienti e 20 prassi agricole indispensabili; un concorso per premiare le eccellenze; 6 laboratori di produzione artigiana di salumi, formaggi e tutto ciò che si produce nei parchi. Con la grande novità di Streetfood, il marchio di qualità del cibo “povero” di strada t. E del nuovo marchio Terre dei parchi, frutto di sinergia tra Wwf, Legacoop e piccoli produttori. E ancora, il corso di formazione “Esportazione negli Stati Uniti dedicato al settore food” e 40 incontri B2B con buyers del mercato gourmet a stelle e strisce. Il Parco Gran Sasso partecipa al Salone con il progetto “Ristoranti Custodi” e la partecipazione dei ristoranti aderenti al progetto (Elodia nel Parco di Camarda, Sapori di Campagna di Ofena, Monastero di San Colombo a Barisciano e agriturismo Cardito di Capitignano). Il coordinatore culturale del Salone, Carlo Cambi, ha concluso la presentazione sottolineando come «la manifestazione è una risposta alla massificazione del cibo e un ritorno alla cucina dell’ingrediente, da quella stellata a quella casalinga».
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