Dal museo degli Uffizi a Santo Stefano 29 opere sul paesaggio
Inaugurata ieri la mostra “Paesi, pastori e viandanti” che rinnova il legame tra Firenze e il l borgo abruzzese
SANTO STEFANO DI SESSANIO. Inaugurata ieri a Santo Stefano di Sessanio la mostra di opere d’arte della Galleria degli Uffizi dedicata ai temi del paesaggio e della pastorizia.
Con questa seconda mostra i promotori dell’iniziativa – il Comune di Santo Stefano di Sessanio, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il comitato per il rilancio di Santo Stefano di Sessanio e l’agenzia di comunicazione Carsa di Pescara – consolidano il rapporto di collaborazione culturale che ha visto la luce nel 2011 con la mostra “Condivisione di affetti”.
Sono ventinove le opere esposte, provenienti dal patrimonio del museo fiorentino che andranno a impreziosire la sede municipale e alcuni suggestivi e caratteristici locali distribuiti nel centro storico del borgo, riproponendo la formula itinerante che la scorsa edizione aveva riscosso un ottimo consenso e presentando aspetti importanti della realtà rurale: Firenze, il paesaggio e i mestieri legati alla vita montana e contadina.
Pubblico delle grandi occasioni, ieri, per assistere al taglio del nastro della Mostra “Paesi, pastori e viandanti” – marmi antichi e visioni dipinte dagli Uffizi a Santo Stefano di Sessanio, che sarà allestita fino al 30 settembre .Presente alla cerimonia il presidente del consiglio comunale di Firenze, Eugenio Giani insieme al gonfalone della città di Firenze, lo storico stendardo del capoluogo toscano che accompagna le manifestazioni solenni e che il sindaco Renzi ha voluto concedere quale segno di amicizia nei confronti del borgo mediceo e dei suoi abitanti.
«Il legame di Firenze con Santo Stefano di Sessanio», ha commentato Giani, «è qualcosa che nelle radici della storia comune del feudo mediceo ha ritrovato continuità con la solidarietà del dover vivere un’emergenza drammatica e imprevedibile qual è stata quella del terremoto . Il crollo della torre medicea e la necessità conseguente di ricostruirla, ha generato la voglia di un apporto che nella prima fase si è concretizzato con le due mostre degli Uffizi, ma che dovrà trovare ulteriore linfa per raccogliere le risorse necessarie a riprodurre lo skyline di Santo Stefano di Sessanio esattamente qual’era prima del terremoto».