Edizione digitaleData del voto, pressing dei sindaci
Verrocchio (Pineto) scrive a Marsilio perché deve dimettersi per candidarsi
PINETO. Parte il pressing dei sindaci che aspirano a candidarsi alle prossime elezioni regionali.
È di Robert Verrocchio, esponente del centrosinistra e primo cittadino di Pineto, la prima di una serie di lettere indirizzate al governatore, Marco Marsilio, e al presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri. La sua è una richiesta di fissazione, in tempo utile, della data del voto: un compito che deve essere eseguito dal presidente della giunta uscente e, a sua volta, ricandidato dalla coalizione di centrodestra.
Ritardare la decisione significa penalizzare i primi cittadini che, come Verrocchio, amministrano i Comuni abruzzesi con più di 5mila abitanti. E che, in base alle legge elettorale vigente, possono superare le cause di ineleggibilità solo se «le funzioni esercitate, la carica o l'ufficio ricoperto, sono cessati per dimissioni, trasferimento, revoca dell'incarico o del comando, collocamento in aspettativa, non oltre novanta giorni antecedenti il giorno fissato per la presentazione delle candidature».
In parole semplici Verrocchio, e come lui lo faranno altri sindaci delle quattro province, vuole sapere quando dovrà dimettersi dalla carica per dare spazio al commissario prefettizio, senza incorrere del pregiudizievole rischio, appunto, di risultare non eleggibile.
E per Marsilio e Sospiri è un dovere, non solo previsto dai ruoli ricoperti ma anche morale, rispondergli subito visto che la legge di riforma elettorale, nei cui articoli, come chiedeva l’Anci Abruzzo, sarebbe stata inserita anche una norma che cancellasse l’obbligo di dimissioni prima del voto, non è più andata in porto per volere di una parte della maggioranza di centrodestra che governa la Regione.
«Chiede di conoscere, con cortese sollecitudine, la data delle elezioni, allo scopo di individuare la soglia temporale entro cui è tenuto a rassegnare le dimissioni dalla carica rivestita», così si conclude la lettera. Ora tocca a Marsilio aprire il pc oppure prendere carta, penna e calamaio. (l.c.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
È di Robert Verrocchio, esponente del centrosinistra e primo cittadino di Pineto, la prima di una serie di lettere indirizzate al governatore, Marco Marsilio, e al presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri. La sua è una richiesta di fissazione, in tempo utile, della data del voto: un compito che deve essere eseguito dal presidente della giunta uscente e, a sua volta, ricandidato dalla coalizione di centrodestra.
Ritardare la decisione significa penalizzare i primi cittadini che, come Verrocchio, amministrano i Comuni abruzzesi con più di 5mila abitanti. E che, in base alle legge elettorale vigente, possono superare le cause di ineleggibilità solo se «le funzioni esercitate, la carica o l'ufficio ricoperto, sono cessati per dimissioni, trasferimento, revoca dell'incarico o del comando, collocamento in aspettativa, non oltre novanta giorni antecedenti il giorno fissato per la presentazione delle candidature».
In parole semplici Verrocchio, e come lui lo faranno altri sindaci delle quattro province, vuole sapere quando dovrà dimettersi dalla carica per dare spazio al commissario prefettizio, senza incorrere del pregiudizievole rischio, appunto, di risultare non eleggibile.
E per Marsilio e Sospiri è un dovere, non solo previsto dai ruoli ricoperti ma anche morale, rispondergli subito visto che la legge di riforma elettorale, nei cui articoli, come chiedeva l’Anci Abruzzo, sarebbe stata inserita anche una norma che cancellasse l’obbligo di dimissioni prima del voto, non è più andata in porto per volere di una parte della maggioranza di centrodestra che governa la Regione.
«Chiede di conoscere, con cortese sollecitudine, la data delle elezioni, allo scopo di individuare la soglia temporale entro cui è tenuto a rassegnare le dimissioni dalla carica rivestita», così si conclude la lettera. Ora tocca a Marsilio aprire il pc oppure prendere carta, penna e calamaio. (l.c.)
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