penne, il centro commerciale contestato

De Fabritiis: l’Archeoclub si oppone in ritardo

PENNE. Ancora veleni a Penne, in merito al contestato centro commerciale che sta sorgendo sulla circonvallazione Aldo Moro a ridosso delle antiche mura medioevali, oggetto pochi giorni fa dell’ennesim...

PENNE. Ancora veleni a Penne, in merito al contestato centro commerciale che sta sorgendo sulla circonvallazione Aldo Moro a ridosso delle antiche mura medioevali, oggetto pochi giorni fa dell’ennesima protesta da parte dell’Archeoclub di Pescara durante la festa dei Borghi più belli d’Italia.

Nella querelle che vede contrapposte da una parte l’associazione e alcuni cittadini, dall’altra le istituzioni (colpevoli secondo i primi di aver avallato il progetto), si inserisce l’ex sindaco di Penne Fabrizio De Fabritiis, che ricostruisce alcuni passaggi della vicenda fin dai suoi albori. Per De Fabriitis ci sono delle posizioni da chiarire in quanto a responsabilità, in particolare quelle di coloro che oggi si ergono a paladini della tutela del patrimonio storico della città.

«Riguardo al manifesto con la violenta critica all’intervento in corso di realizzazione, trovo strano che venga esternata solo oggi l’opposizione a un progetto approvato con una delibera dal consiglio comunale del 26 marzo 2001 nel totale silenzio della sezione dell’Archeoclub, che pure operava attivamente a Penne. Nel manifesto si attribuisce, infatti, una generica responsabilità a tutti gli amministratori comunali. Vorrei ricordare agli autori del manifesto che la pubblica amministrazione opera con atti che portano il nome e il cognome di chi li emette o le assume. Pertanto va detto», ribadisce De Fabritiis, «che la tanto vituperata delibera fu votata non da anonimi amministratori, ma dai gruppi consiliari di Alleanza popolare, del Partito popolare e dallo Sdi, mentre votò contro l’intero gruppo dei Ds. Non ci fu, all’epoca, un’espressione pubblica di dissenso da parte di altre forze politiche, di associazioni culturali o singole personalità. Ora mi sorprende la violenta polemica dell’Archeoclub, non solo per l’atteggiamento assunto dall’associazione al momento dell’approvazione del progetto, ma anche per altre più robuste motivazioni: nel marzo 2001 il sindaco di Penne Lucio Marcotullio era anche un autorevole esponente nazionale dell’Archeoclub e il presidente nazionale Walter Mazzitti frequentava assiduamente la città, partecipava alle sue manifestazioni culturali, ma non mi risulta che si sia schierato contro «lo scempio delle antiche mura della città. La maggioranza consiliare di allora», continua De Fabriitis, «responsabile dell’approvazione dell’opera in ben due campagne elettorali, aveva istituito il suo comitato nella sede dell’Archeoclub. Di fronte a questa commistione tra lista elettorale, partiti politici e l’associazione in questione, nessuno dei suoi dirigenti esprimeva il suo dissenso».

Nel 2003, stando a quanto afferma inoltre l’ex dirigente dei Ds di Penne, veniva istituita la commissione per il centro storico e su indicazione della sezione cittadina dell’Archeoclub entrarono a farvi parte anche l’architetto Patrizia Buttari e il professor Mario Costantini tra gli oppositori odierni del manufatto edilizio. La commissione nella seduta del primo luglio 2003 esprimeva parere positivo alla variante del progetto con voto favorevole di Buttari, mentre Costantini non partecipò. Nelle precedenti sedute, in cui veniva puntualmente rinviato questo punto all’ordine del giorno, nessun componente della commissione esprimeva alcuna critica di merito al progetto».

Claudia Ficcaglia

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