Debiti del Comune, bagarre in consiglio
Foschi (Pdl) mostra le vecchie fatture non pagate per 500 mila euro. Il Pd: carta straccia
PESCARA. Urla, accuse, minacce di querele: ieri mattina, in consiglio comunale si è rischiata la rissa sulla questione dei presunti debiti lasciati in eredità dalla precedente amministrazione. L'annuncio del vice capogruppo del Pdl Foschi di voler portare le carte alla Corte dei conti ha scatenato la dura reazione dei consiglieri di centrosinistra, intervenuti per difendere l'operato della passata giunta. L'opposizione ha definito la vicenda «un'inutile polemica».
Ma i documenti mostrati dal vice capogruppo del Pdl dimostrano che c'è un contenzioso in atto con due ditte fornitrici, la Cmf, specializzata in segnaletica stradale e la Garden Gardenia, che svolge lavori di manutenzione del verde pubblico.
Queste due imprese, da quanto risulta dalle fatture presentate, avrebbero svolto per conto del Comune alcuni lavori, tra il 2004 e il 2009, ordinati verbalmente da assessori e dirigenti e mai retribuiti. Secondo il centrosinistra, questi documenti sarebbero carta straccia, in quanto non protocollati dall'ente al momento del ricevimento.
BAGARRE IN AULA I lavori del consiglio, dedicati all'esame del Piano triennale delle opere pubbliche, si sono fermati per la discussione accesissima. Per tutta la mattinata, si è assistito a un reciproco scambio di accuse e insulti tra maggioranza e opposizione. Il presidente del consiglio comunale Licio Di Biase è stato costretto persino ad interrompere la seduta per quasi un'ora per cercare, invano, di quietare il clima.
ACCUSE DAL PD L'attacco a Foschi è partito dal vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio. «Sono trascorsi due lunghissimi anni», ha affermato, «da quando dalle file dell'attuale maggioranza si levavano urla e accuse di presunti buchi in bilancio e di fantomatici debiti fuori bilancio che, oggi, tornano nuovamente nelle menti di questa inconcludente amministrazione Mascia». «Prima era l'assessore al bilancio Eugenio Seccia», ha proseguito, «ora, ad incaricarsi dell'affondo, è il factotum Armando Foschi con l'evidente scopo di nascondere all'opinione pubblica il totale fallimento di questa amministrazione, alla prova dell'esame del bilancio e del Piano delle opere pubbliche in discussione in aula». «Sono state portate richieste di pagamento», ha fatto notare il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, «che nessuno, in due anni di amministrazione, si è sentito il dovere di approfondire». Del Vecchio, a margine del consiglio, ha minacciato di querelare Foschi per le accuse avanzate martedì scorso contro la precedente amministrazione.
LE CARTE DI FOSCHI Il vice capogruppo del Pdl, in replica alle accuse del Pd, ha mostrato un dossier con fatture non pagate, lettere e note di avvocati delle due ditte. Cmf ha chiesto al Comune il pagamento di 241.340 euro; la Garden Gardenia, la somma complessiva di 238.672 euro. Ma queste cifre non sono mai state inserite nel documento contabile come debiti fuori bilancio. «Sono debiti potenziali», ha spiegato l'assessore Seccia, «ma non possiamo iscriverli in bilancio fino a quando non c'è una sentenza definitiva, o non vengono ricosciuti ufficialmente come debiti dall'ente». L'assessore ha tuttavia confermato che sono in atto dei contenziosi con entrambe le ditte.
Evidente l'imbarazzo delle altre forze di maggioranza, di fronte alle accuse del Pd. «Si deve fare chiarezza sulle cose che possono incidere sul bilancio», ha detto Vincenzo Dogali (Udc). «Quest'aula si è trasformata in un tribunale», ha commentato Nico Lerri (Fli).
Ma i documenti mostrati dal vice capogruppo del Pdl dimostrano che c'è un contenzioso in atto con due ditte fornitrici, la Cmf, specializzata in segnaletica stradale e la Garden Gardenia, che svolge lavori di manutenzione del verde pubblico.
Queste due imprese, da quanto risulta dalle fatture presentate, avrebbero svolto per conto del Comune alcuni lavori, tra il 2004 e il 2009, ordinati verbalmente da assessori e dirigenti e mai retribuiti. Secondo il centrosinistra, questi documenti sarebbero carta straccia, in quanto non protocollati dall'ente al momento del ricevimento.
BAGARRE IN AULA I lavori del consiglio, dedicati all'esame del Piano triennale delle opere pubbliche, si sono fermati per la discussione accesissima. Per tutta la mattinata, si è assistito a un reciproco scambio di accuse e insulti tra maggioranza e opposizione. Il presidente del consiglio comunale Licio Di Biase è stato costretto persino ad interrompere la seduta per quasi un'ora per cercare, invano, di quietare il clima.
ACCUSE DAL PD L'attacco a Foschi è partito dal vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio. «Sono trascorsi due lunghissimi anni», ha affermato, «da quando dalle file dell'attuale maggioranza si levavano urla e accuse di presunti buchi in bilancio e di fantomatici debiti fuori bilancio che, oggi, tornano nuovamente nelle menti di questa inconcludente amministrazione Mascia». «Prima era l'assessore al bilancio Eugenio Seccia», ha proseguito, «ora, ad incaricarsi dell'affondo, è il factotum Armando Foschi con l'evidente scopo di nascondere all'opinione pubblica il totale fallimento di questa amministrazione, alla prova dell'esame del bilancio e del Piano delle opere pubbliche in discussione in aula». «Sono state portate richieste di pagamento», ha fatto notare il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, «che nessuno, in due anni di amministrazione, si è sentito il dovere di approfondire». Del Vecchio, a margine del consiglio, ha minacciato di querelare Foschi per le accuse avanzate martedì scorso contro la precedente amministrazione.
LE CARTE DI FOSCHI Il vice capogruppo del Pdl, in replica alle accuse del Pd, ha mostrato un dossier con fatture non pagate, lettere e note di avvocati delle due ditte. Cmf ha chiesto al Comune il pagamento di 241.340 euro; la Garden Gardenia, la somma complessiva di 238.672 euro. Ma queste cifre non sono mai state inserite nel documento contabile come debiti fuori bilancio. «Sono debiti potenziali», ha spiegato l'assessore Seccia, «ma non possiamo iscriverli in bilancio fino a quando non c'è una sentenza definitiva, o non vengono ricosciuti ufficialmente come debiti dall'ente». L'assessore ha tuttavia confermato che sono in atto dei contenziosi con entrambe le ditte.
Evidente l'imbarazzo delle altre forze di maggioranza, di fronte alle accuse del Pd. «Si deve fare chiarezza sulle cose che possono incidere sul bilancio», ha detto Vincenzo Dogali (Udc). «Quest'aula si è trasformata in un tribunale», ha commentato Nico Lerri (Fli).
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