Deposte tre corone sotto le 262 stelle della lapide
Manoppello, l'abbraccio del vescovo Forte ai parenti delle vittime: «Una ferita ancora aperta»
MANOPPELLO. È iniziata con il raduno in piazza Cipressi, la commemorazione per la Giornata del lavoro in onore delle vittime di Marcinelle e della città martire di Manoppello. Un lungo corteo, ieri, si è snodato fino a piazza Marcinelle, solcando il centro storico: la cerimonia è entrata nel vivo con la benedizione delle tre corone deposte sotto le 262 stelle della lapide in memoria dei minatori.
La prima delle corone è stata deposta sotto la lapide con le 262 stelle che ricordano le vittime del Bois du Cazier prefetto Vincenzo D'Antuono e dal vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte; la seconda corona è stata deposta ai piedi della lapide che ricorda le vittime della miniera manoppellese di Foce Valleromana dal presidente del consiglio comunale Gaetano Villani e dal vicesindaco di Abbateggio Antonietta Scipione; la terza corona è stata lasciata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Il presidente Villani ha letto un messaggio della parlamentare Laura Garavina, membro della commissione Politiche dell'Unione europea, e ha ricordato come «la tragedia di Marcinelle è ancora tristemente attuale perché rievoca la disoccupazione, l'emigrazione e la sicurezza nei luoghi di lavoro».
Forte ha avuto parole di conforto per le ultime vedove e per i familiari delle vittime che sentono ancora «vive le ferite di quelle perdite», sottolineando, «come non bisogna chiudere la porta a quanti, oggi come allora bussano per un pezzo di pane necessario alla loro sopravvivenza e a quella dei loro cari». Il corteo si è spostato, poi, nella chiesa di San Nicola, dove il vescovo ha celebrato una messa battezzando anche gli ultimi due nati: Daniele ed Edoardo.
La prima delle corone è stata deposta sotto la lapide con le 262 stelle che ricordano le vittime del Bois du Cazier prefetto Vincenzo D'Antuono e dal vescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte; la seconda corona è stata deposta ai piedi della lapide che ricorda le vittime della miniera manoppellese di Foce Valleromana dal presidente del consiglio comunale Gaetano Villani e dal vicesindaco di Abbateggio Antonietta Scipione; la terza corona è stata lasciata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. Il presidente Villani ha letto un messaggio della parlamentare Laura Garavina, membro della commissione Politiche dell'Unione europea, e ha ricordato come «la tragedia di Marcinelle è ancora tristemente attuale perché rievoca la disoccupazione, l'emigrazione e la sicurezza nei luoghi di lavoro».
Forte ha avuto parole di conforto per le ultime vedove e per i familiari delle vittime che sentono ancora «vive le ferite di quelle perdite», sottolineando, «come non bisogna chiudere la porta a quanti, oggi come allora bussano per un pezzo di pane necessario alla loro sopravvivenza e a quella dei loro cari». Il corteo si è spostato, poi, nella chiesa di San Nicola, dove il vescovo ha celebrato una messa battezzando anche gli ultimi due nati: Daniele ed Edoardo.
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