PESCARA
Detenuto si dà fuoco nel carcere di San Donato
Si tratta di un marocchino di 40 anni, ora trasportato nel Centro Grandi Ustionati di Bari
PESCARA - Un detenuto nordafricano si è dato fuoco ieri sera nel carcere di Pescara per protesta. Lo denuncia il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Sappe, Donato Capece. "Sembrerebbe che alla base del gesto del detenuto, 40 anni e di origini marocchine, con una pena definitiva da scontare ed ammesso al lavoro all'esterno, vi sia stata la contestazione per un rapporto disciplinare avuto qualche giorno prima - ha detto Capece - Ha quindi chiesto più volte di parlare con il Comandante e, nel momento in cui questi si recava presso il Reparto semiliberi, il detenuto si è dato fuoco. Tempestivamente è stato allertato il 118 che dopo averlo trasportato all'ospedale civile di Pescara le sue condizioni sono apparse subito gravi. Trasportato con l'elicottero, è stato disposto il ricovero presso la struttura grandi ustionati dell'ospedale di Bari".
"Sono stati momenti di grande tensione", evidenzia Capece, che era stato in visita proprio nel carcere di Pescara due volte, prima lunedì e, poi, mercoledì scorsi, in quest'ultima occasione insieme al vice Capo dell'Amministrazione Penitenziaria Lina Di Domenico. "Nel corso della visita, abbiamo rilevato che, a fronte di una popolazione di ben 379 reclusi, il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria consta di sole 107 unità e, peraltro, la maggior parte di essi hanno una rilevante età anagrafica. Tutto cio' comporta che spesso il personale impiegato giornalmente e' di molto inferiore a quello realmente occorrente per presidiare tutti i posti di servizio sensibili presenti in Istituto".