Di Quinzio: Bruno non può fare il consigliere
Per l’ex sindaco sarebbe incompatibile perché aveva una causa contro il Comune La replica dell’esponente Pd: sono tranquillissimo, ho rimosso l’incompatibilità
FRANCAVILLA. L’ex sindaco Pd di Francavilla Nicolino Di Quinzio denuncia al prefetto di Chieti, Fulvio De Marinis, la presunta incompatibilità di Enrico Bruno (anche lui Pd) a ricoprire la carica di consigliere comunale perché firmatario di un ricorso al Tar contro il Comune di Francavilla. Nel marzo 2011, Bruno, in qualità di socio e direttore responsabile della omonima farmacia, insieme ai titolari di altre due farmacie, aveva chiesto al Tar l’annullamento di una delibera di giunta del 2010 (quando era sindaco Di Quinzio), relativa alla revisione dei perimetri delle 6 circoscrizioni farmaceutiche della città. Secondo la normativa vigente, però, colui che ha una lite pendente con il Comune non può ricoprire una carica amministrativa all’interno dell’ente. «Al primo consiglio comunale dedicato alla convalida degli eletti, avrebbe dovuto dichiarare l’esistenza della lite pendente», sostiene Di Quinzio, «un doveroso comportamento che avrebbe consentito al consiglio di attivare il procedimento di contestazione all’incompatibilità. Tale dichiarazione non è stata compiuta. Questo comportamento omissivo ha consentito a Bruno di esercitare il proprio mandato di consigliere per un anno e mezzo, malgrado si trovasse in una evidente situazione di conflitto di interessi con l’amministrazione».
«Io sono compatibilissimo e non ho bisogno di dare spiegazioni a nessuno», ribatte Bruno, «ho già provveduto a rimuovere l’incompatibilità. Facciano i dovuti accertamenti. Sono tranquillissimo».
Il nodo della questione sarebbe tutto nella data in cui Bruno ha ritirato il ricorso contro il Comune. «E’ pur vero che le cause di incompatibilità possono essere rimosse», rileva Di Quinzio, «ma questo deve avvenire prima della convalida come consigliere e non dopo. A 18 mesi di distanza dall’insediamento del consiglio, la situazione di incompatibilità sussisteva come dimostra la copia del dettaglio del ricorso numero 136 del 2011 consultato in data 19 ottobre 2012 sul sito internet Giustizia Amministrativa-Tar Pescara». E anche se ora il ricorso in questione non appare più sul sito del Tar, lasciando presupporre un suo ritiro, per Di Quinzio non fa differenza. «Oltre all’aspetto morale della vicenda, c’è anche un altro risvolto di tale grave omissione. Quante delibere ha votato? In quante è stato determinante con il suo voto? Che fine faranno queste delibere?», prosegue l’ex sindaco ipotizzandone l’illegittimità e il conseguente eventuale annullamento degli stessi atti amministrativi. Una vicenda controversa che adesso dovrà essere risolta dalle autorità competenti.
Giuseppina Gherardi
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