Il carabiniere ucciso 28 anni fa 

«Di Resta, un eroe dei nostri tempi»

PESCARA. Sono passati 28 anni da quel tragico 16 settembre del 1996 e di nuovo come ogni anno familiari, istituzioni e forze dell’ordine ieri si sono ritrovati per ricordare e a onorare la memoria di...

PESCARA. Sono passati 28 anni da quel tragico 16 settembre del 1996 e di nuovo come ogni anno familiari, istituzioni e forze dell’ordine ieri si sono ritrovati per ricordare e a onorare la memoria di Marino Di Resta, il maresciallo ucciso dai colpi dei rapinatori: il carabiniere allora 34enne, padre di due figli piccoli, li aveva scovati con altri due colleghi del reparto Operativo in via Monte Bove, dopo la rapina a un rappresentante di gioielli.
Ieri pomeriggio, alla ricorrenza celebrata nella piazza a lui intitolata, a San Silvestro Spiaggia, erano presenti tutti, a cominciare dal sindaco Carlo Masci, il procuratore Giuseppe Bellelli, il comandante Legione Abruzzo e Molise, il generale di Brigata Antonino Neosi e il prefetto Flavio Ferdani, insieme alla vedova del maresciallo e alla figlia, Giuseppina Franzone e Velia Di Resta. «Marino Di Resta», ha detto il sindaco, «non era soltanto un carabiniere; era un marito, un padre, un amico. Un uomo che, ogni giorno, indossava la sua uniforme con l’orgoglio e la consapevolezza di chi ha scelto di servire e proteggere la comunità. Un uomo che ha messo a repentaglio la propria vita, come fanno ogni giorno le nostre forze dell’ordine, per garantire che la legge, la giustizia e il bene prevalgano sempre sull’illegalità. Oggi, ricordiamo il maresciallo Di Resta non solo per ciò che ha fatto, ma per ciò che rappresenta. È un eroe dei nostri tempi, un esempio di come ognuno di noi possa, nella propria quotidianità, contribuire alla costruzione di una società più giusta. A nome di tutti noi, esprimo il nostro più profondo ringraziamento e la nostra vicinanza alla sua famiglia, ai suoi colleghi, a chi ha condiviso con lui i momenti più difficili e anche quelli di gioia».