Differenziata, Montesilvano maglia nera in Abruzzo
In città la più bassa percentuale di raccolta differenziata di tutto la regione. Il sindaco Di Mattia punta sull’Arrow Bio
MONTESILVANO. C'è chi pensa che il porta a porta avrebbe risolto tutti i problemi, chi sostiene al contrario che avrebbe creato solo maggiori spese e disagi per i cittadini e chi punta sull'innovativo impianto israeliano Arrow Bio. Ad oggi, però, in materia di rifiuti a Montesilvano c'è un solo dato certo, ovvero che la città adriatica "vanta" una delle percentuali più basse di raccolta differenziata dell'intero Abruzzo, la più bassa fra le città principali. A rivelarlo sono i dati dell'Osservatorio regionale rifiuti, che parlano di una percentuale di differenziata che nel 2011, con una popolazione di 51.565 abitanti e una produzione di rifiuti pari a circa 29.500 tonnellate annue, era ferma al 12,54%. Dato che è addirittura peggiorato rispetto al 2009, quando una popolazione di poco superiore a 49 mila abitanti ha prodotto in città circa 29.150 tonnellate annue di rifiuti, differenziandone il 16,18%. I montesilvanesi sono stati più "ricicloni" anche nel 2008 (15,68%), nel 2007 (13,72%) e nel 2005 (12,68%). Ma anche se la Comunità europea imporrebbe ad ogni Comune il raggiungimento di una percentuale di raccolta differenziata pari al 65%, il sindaco Attilio Di Mattia non si dice affatto pentito di aver annullato le procedure per l'affidamento del bando per la raccolta porta a porta ideato dalla precedente amministrazione. «Con il vecchio appalto avremmo speso quasi 14 milioni di euro in più rispetto a quello appena aggiudicato (alla ditta Tradeco di Altamura, ndr) che avrebbe inciso notevolmente sulla Tares e, quindi, sulle tasche dei cittadini. Inoltre il periodo di rodaggio necessario sicuramente non avrebbe portato ad una percentuale immediatamente più alta di quella del 2012 che è di circa il 13%». Di Mattia si dice, inoltre, estremamente fiducioso nei confronti del nuovo servizio di raccolta e trasporto che prevede una raccolta di prossimità per le utenze domestiche e una raccolta differenziata porta a porta per le attività commerciali, alle quali verranno distribuiti circa 5.000 contenitori. Gli attuali cassonetti stradali della Ecoemme, circa 1380, verranno sostituiti da 2740 nuovi cassonetti di dimensioni inferiori e differenziati a seconda del rifiuto, che saranno dislocati in 700 postazioni. «Ciò significa per ognuno di noi avere dei cassonetti praticamente sotto casa», sottolinea Di Mattia, «e mi auguro che questo, insieme ad una capillare campagna di informazione, possa invogliare i cittadini a differenziare maggiormente la propria immondizia». Per cercare di raggiungere in maniera più rapida l'obiettivo del 65%, l'amministrazione ha previsto anche delle sanzioni per l'azienda che si occuperà del servizio, che aumenteranno di anno in anno, in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo e maggiori controlli nei confronti dei cittadini per incentivare il loro senso civico. È proprio questo, infatti, secondo Di Mattia, il problema di Montesilvano. «La città è cresciuta rapidamente e a mio avviso i cittadini non sentono il territorio come il proprio, per questo ne hanno meno rispetto». Infine secondo Di Mattia un'importante soluzione per il raggiungimento dell’obiettivo “rifiuti zero” potrebbe presto arrivare dall'impianto Arrow Bio che andrebbe a differenziare a valle ciò che non viene differenziato a monte.
Antonella Luccitti
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