Discarica Bussi, a maggio la decisione sui rinvii a giudizio
Fissato il calendario delle udienze davanti al gup: il 3 maggio potrebbe essere il giorno decisivo. In aula prosegue l'arringa della difesa: "Mai contaminata l'acqua dei rubinetti"
PESCARA. E' ripresa con l'arringa della difesa dell'ex presidente dell'Aca, Bruno Catena, l'udienza davanti al gup del tribunale di Pescara, Luca De Ninis, relativa all'inchiesta sulla mega discarica di rifiuti tossici scoperta nel marzo 2007 a Bussi sul Tirino (Pescara). Le prossime udienze sono in programma per il 2 e il 3 maggio. Quella del 2 sarà dedicata alle repliche del Pm Anna Rita Mantini e delle parti civili; il 3 alle difese. Sempre il 3 maggio, il gup potrebbe decidere sulle richieste di rinvio a giudizio.
Nel suo intervento, durato circa un'ora e mezza, l'avvocato Maurizio Parisi - dello studio legale di Giulia Buongiorno - ha sottolineato che l'acqua distribuita nei rubinetti della Val Pescara non è mai stata contaminata e i parametri di legge non sono mai stati superati. A dimostrazione delle sue tesi, il legale ha anche citato uno studio della Asl di Milano 1 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.
L'ex presidente dell'Aca, che nel procedimento è assistito anche da Sergio Della Rocca, deve rispondere di commercio di sostanze contraffatte e adulterate. Oltre a lui, risultano imputate altre 26 persone, accusate a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro colposo, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata libertà degli incanti, truffa. Tra loro ex amministratori della Montedison e l'ex presidente dell'Ato Giorgio D'Ambrosio.
Nel suo intervento, durato circa un'ora e mezza, l'avvocato Maurizio Parisi - dello studio legale di Giulia Buongiorno - ha sottolineato che l'acqua distribuita nei rubinetti della Val Pescara non è mai stata contaminata e i parametri di legge non sono mai stati superati. A dimostrazione delle sue tesi, il legale ha anche citato uno studio della Asl di Milano 1 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.
L'ex presidente dell'Aca, che nel procedimento è assistito anche da Sergio Della Rocca, deve rispondere di commercio di sostanze contraffatte e adulterate. Oltre a lui, risultano imputate altre 26 persone, accusate a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro colposo, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata libertà degli incanti, truffa. Tra loro ex amministratori della Montedison e l'ex presidente dell'Ato Giorgio D'Ambrosio.
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