Discarica Bussi, rinvio a giudizio per i 19 imputati L'accusa è inquinamento: processo in corte d'assise
Il gup di Pescara rinvia a giudizio tutti gli imputati, per lo più ex vertici della Montedison, per il procedimento sulla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007
PESCARA. Il gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, rinvia a giudizio tutti i 19 imputati nell’inchiesta sulla mega discarica di rifiuti tossici, rinvenuta nel marzo 2007, dal corpo forestale dello Stato, a Bussi sul Tirino. L'accusa è inquinamento, quindi il processo sarà celebrato in corte d'assise.
La decisione arriva dopo un'altro no alle richieste dei legali degli imputati. Gli avvocati di quattordici imputati avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato condizionato, la maggior parte alla perizia tossicologica sulle acque, uno anche all’audizione di un testimone; i legali di altri cinque imputati avevano chiesto invece il rito abbreviato semplice. Sempre durante l’udienza odierna, la difesa ha prodotto nuovi documenti, mentre una nuova associazione ha chiesto di potersi costituire parte civile. Il giudice ha detto no a tutte le richieste perché considerate tardive.
I 19 imputati nel procedimento sono per lo più ex vertici della Montedison. Secondo quanto accertato dagli investigatori, per decenni, la discarica, situata nei pressi del polo chimico di Busso e a meno di 20 metri di distanza dalla sponda destra del fiume Pescara, sarebbe stata destinata allo smaltimento illegale e sistematico di ogni genere di rifiuti ed in particolare di cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni, metalli pesanti. Subito dopo la sua scoperta fu definita «una delle più grandi discariche nascoste di sostanze tossiche e pericolose mai trovate in Italia e addirittura in Europa».
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