Discariche fuorilegge, multa da 13 milioni per la Regione
Stangata sui rifiuti, inchiesta della Corte dei conti sull'Abruzzo finito nella lista nera dell’Ue
PESCARA. La black list delle discariche costa caro all'Abruzzo. I ritardi nella bonifica di 28 impianti, finiti nel mirino della Unione Europea nel 2014, ha un prezzo alto: tredici milioni di euro di multa e un’inchiesta della Corte dei conti che sta passando nelle mani delle procure abruzzesi. Ma la lista nera si è allungata. Da ieri l’Abruzzo è stato deferito dalla Ue per altri undici impianti fuori norma. Per la Regione la situazione si aggrava.
I primi 28 siti. Sott’inchiesta erano già finiti sia i rifiuti fuorilegge, ammassati per anni in 28 siti che vanno da Pizzoli a San Giovanni Lipioni, da Cepagatti a Castel di Sangro, sia l'inerzia degli amministratori. L’indagine che ne è scaturita è stata affidata al Corpo forestale dello Stato, ora Carabinieri forestali, sotto la direzione del generale di Brigata Guido Conti, che in Abruzzo ha scoperchiato il caso della mega discarica di Bussi. E la delega è stata firmata dal vice procuratore generale Massimo Perin. L’obiettivo di questa prima inchiesta, che riguarda tutta l’Italia, è quello di individuare i responsabili dell’inerzia, discarica per discarica, comune per comune, regione per regione.
Chi ha pagato, chi pagherà. Il ministero delle Finanze ha già anticipato alla Ue il pagamento delle multe comminate tre anni fa. Ma il ministero, dopo aver chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato, per capire come regolarsi, ha poi inviato alle Regioni lettere per chiedere di saldare le relative sanzioni. Alcune Regioni hanno fatto ricorso. Altre invece hanno risposto che la responsabilità ricade sui Comuni.
La conseguenza di questa politica dello scaricabarile è stata che, a giugno del 2016, è entrata in campo la Corte dei conti che ha inviato i Carabinieri forestali negli uffici del Ministero dell’Ambiente, per acquisire documenti sulle discariche della lista nera.
Ed ecco l’Abruzzo. La scorsa estate gli investigatori hanno bussato anche alla porta dell'assessorato all'Ambiente della Regione Abruzzo. Ma la notizia è stata tenuta segreta. Come segreti sono gli sviluppi dell'inchiesta che sta passando in questi giorni nelle mani della magistratura penale.
Nel 2013 sono state contate 218 discariche, in 18 regioni, non conformi alla direttiva dell'Unione europea. Nel 2014 arriva la sanzione di 40 milioni di multa. Le discariche irregolari ammontavano a 160 quando a giugno dello scorso anno è partita l'inchiesta. Nella black list primeggiava il centro sud, con 50 discariche in Campania, 45 in Calabria, 28 in Abruzzo, 10 in Sicilia e Puglia, 6 in Veneto, 5 in Toscana, 4 in Liguria, 2 nel Lazio, una in Umbria, Marche, Lombardia e Piemonte.
Parte la pulizia. A novembre dello scorso anno le discariche fuorilegge in Abruzzo erano scese da 28 a 20, grazie alle bonifiche che però non annullano le multe pregresse, ma evitano che la multa cresca di 200 mila euro, ogni sei mesi, per ciascuna discarica: più ritardi e più paghi. Sta di fatto che dopo anni di immobilismo l'inchiesta contabile ha spinto gli amministratori abruzzesi, regionali e comunali, e i dirigenti del settore rifiuti, ad attivarsi. Al punto che rimaneva fuorilegge una sola discarica.
La mappa. La situazione, fino a 48 ore fa, era la seguente: una discarica esclusa con provvedimento definitivo dell’Ue (Comune di Lecce dei Marsi); nove escluse con provvedimento della Regione Abruzzo (Comuni di Monteodorisio, Pennadomo, San Giovanni Lipioni, San Salvo, Castel di Sangro, Ortona dei Marsi, Fraine, Torrebruna, Castiglione Messer Marino); cinque discariche per le quali sono stati ultimati i lavori di bonifica nei Comuni di Colledimacine, Palena, Taranta Peligna, Vasto località Lota, Montebello sul Sangro; sette discariche per le quali sono in corso i lavori di bonifica nei Comuni di: Bellante, Casalbordino, Celenza sul Trigno, Lama dei Peligni, Penne, San Valentino e Vasto loc. Vallone Maltempo; una discarica per la quale è in corso l’attività di monitoraggio ambientale nel Comune di Cepagatti; una discarica per la quale si è deciso di dover procedere alla bonifica nel Comune di Pizzoli e una discarica per la quale si ritiene sia possibile a breve emanare un provvedimento di esclusione dalla procedura di infrazione nel Comune di Balsorano.
Il nuovo elenco. Non basta aver ripulito questi 28 siti per cancellare 13 milioni di euro. Quelle multe vanno pagate.
A individuare chi dovrà farlo saranno i carabinieri forestali. Ma la stangata per la Regione Abruzzo non è finita. La Commissione europea ha infatti deferito per la seconda volta l'Italia alla Corte di giustizia dell'Unione europea per la mancata bonifica o chiusura di altre discariche che costituiscono un grave rischio per la salute umana e l'ambiente. E’ accaduto ieri. Le discariche non a norma si trovano 23 in Basilicata, 11 in Abruzzo, 5 in Puglia, 2 in Campania e 3 in Friuli Venezia-Giulia. Secondo le informazioni fornite dalla Commissione europea, i comuni e le località abruzzesi dove sono state individuate le nuove discariche irregolari sono Campotosto (località Reperduso); Capestrano (loc.Tirassegno); Capistrello (loc. Trasolero); Castellalto (loc. Colle Coccu); Castelvecchio Calvisio (loc. Termine); Corfinio (loc. Cannucce); Corfinio (loc. Case querceto); Francavilla (Valle Anzuca); L'Aquila (loc. Ponte delle Grotte); Mosciano Sant’Angelo (loc. Santa Assunta) e Sant’Omero (loc. Ficcadenti).
La lista nera si è allungata. E il prezzo dell’inerzia cresce.
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