Dragaggio, Confcommercio "Fondi per scavare in porto"
La Confcommercio di Pescara interviene nuovamente sulla vicenda del dragaggio per richiedere, in linea con quanto sostenuto dal Commissario Testa nel recente incontro con la Protezione Civile, la necessità di ulteriori risorse
PESCARA. La Confcommercio di Pescara interviene nuovamente sulla vicenda del dragaggio per richiedere, in linea con quanto sostenuto dal Commissario Testa nel recente incontro con la Protezione Civile, la necessità di ulteriori risorse da parte del Governo Centrale. "Infatti l'aumento dei costi per il dragaggio, dovuto all'impossibilità di smaltire i fanghi a mare, impone necessariamente l'intervento finanziario del Governo per attuare in tempi brevi l'escavo del Porto di Pescara".
"Non è più possibile perdere un solo giorno se si intende effettuare le operazioni di dragaggio nei tempi consentiti dalla legge e quindi non oltre il 1 giugno: il Governo deve porre il problema del Porto di Pescara fra le sue priorità e destinare le risorse necessarie alla risoluzione immediata del problema. Ma a tale intervento prioritario ne va affiancato immediatamente un'altro che faccia affidamento sulla necessità che parte dei Fondi Fas destinati alla Regione Abruzzo vengano utilizzati per l'attuazione del primo lotto di lavori del Piano Regolatore del Porto di Pescara".
"Infatti, pur ribadendo la priorità di sbloccare nell'immediato la grottesca vicenda del dragaggio del fiume, occorre con eguale tempestività individuare le risorse per attuare interventi strutturali sul Porto di Pescara. In tale ottica, nell'ambito dei fondi Fas, andrebbero stanziati circa trenta milioni di euro per l'attuazione della prima tranche di lavori del PRG Portuale che prevede anche la creazione di un varco all'interno della diga foranea al fine di consentire alla corrente del fiume di defluire verso il mare aperto trascinando con se fanghi e detriti - scrive Confcommercio - In tal modo si potrebbero rendere duraturi i risultati derivanti dall'auspicato dragaggio, in quanto il defluire di fanghi e detriti verso il largo impedirebbe la sedimentazione degli stessi all'imbocco del porto canale ed il conseguente insabbiamento dei fondali".
"Non è più possibile perdere un solo giorno se si intende effettuare le operazioni di dragaggio nei tempi consentiti dalla legge e quindi non oltre il 1 giugno: il Governo deve porre il problema del Porto di Pescara fra le sue priorità e destinare le risorse necessarie alla risoluzione immediata del problema. Ma a tale intervento prioritario ne va affiancato immediatamente un'altro che faccia affidamento sulla necessità che parte dei Fondi Fas destinati alla Regione Abruzzo vengano utilizzati per l'attuazione del primo lotto di lavori del Piano Regolatore del Porto di Pescara".
"Infatti, pur ribadendo la priorità di sbloccare nell'immediato la grottesca vicenda del dragaggio del fiume, occorre con eguale tempestività individuare le risorse per attuare interventi strutturali sul Porto di Pescara. In tale ottica, nell'ambito dei fondi Fas, andrebbero stanziati circa trenta milioni di euro per l'attuazione della prima tranche di lavori del PRG Portuale che prevede anche la creazione di un varco all'interno della diga foranea al fine di consentire alla corrente del fiume di defluire verso il mare aperto trascinando con se fanghi e detriti - scrive Confcommercio - In tal modo si potrebbero rendere duraturi i risultati derivanti dall'auspicato dragaggio, in quanto il defluire di fanghi e detriti verso il largo impedirebbe la sedimentazione degli stessi all'imbocco del porto canale ed il conseguente insabbiamento dei fondali".