Droga dalla Capitale: gli affari di padre e figlio nei dialoghi col baby boss 

Davide Berghella, in carcere, al figlio Fabrizio: attento a come ti muovi E al fornitore neo 18enne: «Posso parlare anche con il più pericoloso»

PESCARA. Davide Berghella e suo figlio Fabrizio sono i due pescaresi ritenuti il perno di tutta l'operazione antidroga scoperta dagli uomini del colonnello della finanza Antonio Caputo. Sono i due principali nomi che figurano nella misura cautelare firmata dal gip di Pescara Giovanni de Rensis (quattro finiti in carcere, cinque con l’obbligo di dimora, oltre alla misura applicata al minore coinvolto nell’inchiesta, peraltro con un ruolo di primissimo piano) su un fiume di droga, quasi esclusivamente hashish, che viaggiava sull’asse Roma-Pescara e che vedeva come interlocutore romano il minorenne che, nelle more dell'inchiesta (che nasce nel 2022) è diventato maggiorenne. Un minore che tratta alla pari con i clienti grossisti pescaresi, e anzi si impone come un navigato trafficante.
Un’inchiesta che ruota attorno a queste tre figure, sorretta da una montagna di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno permesso alle fiamme gialle di effettuare diversi arresti e recuperi di droga. Ambientali anche dentro il carcere dove il padre Davide Berghella riceveva il figlio Fabrizio e altri familiari, chiedendo a quest’ultimo quali precauzioni avesse adottato per proseguire da solo l’attività di detenzione e spaccio. «È sicuro quello che ti stai a fidare (riferendosi a Lelio Leone, all'obbligo di dimora ndr)?».
E il figlio lo conforta, anche se il padre è ancora diffidente: «Guarda che se caschi qua dentro (in carcere ndr) e fai l’insalata, qua dentro rimani. Attento a come ti muovi perché ti ridanno tutto il casamento appresso, non parlare, lingua cucita, perché sono cazzi tuoi». Ma è il rapporto tra Fabrizio Berghella e il baby boss romano che emerge in questa inchiesta. Fabrizio parla con lui con evidente rispetto, anche quando gli chiede tempo, raccontandogli del sequestro subito dalla finanza. «Perché mi hanno sequestrato un deposito, un magazzino... per fortuna ho tre magazzini, uno per Cremaroc, uno per Bitcoin, uno per Filtrato», dice riferendosi ai tipi di sostanze nascoste: tre tipi di hashish rispetto ai diversi che vengono citati nella misura, quali Hermes, il più diffuso, o il molto ricercato BlueMagic, e poi Orange Cookies, Mamamia, Papaya Lemon. Il boss romano tratta di continuo forniture varie di fumo, arrivando anche a proporre qualcosa di più impegnativo all’interlocutore pescarese: «Ho una bella notizia», dice a Fabrizio che risponde: «Dimmelo Brò, spara». E il minore: «Sto prende cilindri e filtrato diretto Marocco...prezzi si abbassano tanto», disvelando che uno dei suoi canali di approvvigionamento è di matrice nordafricana. «Sto comprà Marocco, sto riprende Cali (marijuana California ndr), sto pija coca», e Berghella, interessato solo al tipo hashish ribatte: «ma perché...compra Bitcoin».
Il baby boss è sempre attento a celare la sua posizione e a non far capire che è sempre presente nei viaggi che fa da Roma con la droga. Prima di ogni consegna dà indicazioni su dove si trova il suo “corriere” (che è sempre lui), così da permettere a Fabrizio di intercettare il carico quando e dove dice lui. Ma poi è altrettanto duro e deciso nelle trattative sui soldi. «Non riesci a chiudere i 13.5...famme capì», dice a Fabrizio, aggiungendo in modo minaccioso, «fra te lo dico da stasera, qua non è un gioco, domani non viene mio cugino, viene un altro, parli con lui... qua te pensi siamo ragazzini che giocano frà... uno dà fiducia, ma se da un dito ci prendiamo un braccio...». E Berghella, per niente intimorito: «Fratè, posso parlare anche con il più pericoloso... nessuno ha detto che non ci stanno i soldi, chi l’ha detto che mi mancano i soldi. Fratè se mi slitta di due giorni, so na merda per questo?». E il romano a tono: «Rallentamo... tu mi rallenti a me e io non posso fermarmi, non vojo esse rallentato da nessuno e neanche preso pe culo». E quando nasce un malinteso tra Fabrizio e il minore per colpa di un uomo di Berghella, quest’ultimo chiarisce subito: «Mo ti mando la chat di sto ritardato... fratè mi devi scusare... io faccio le cose, vado a lavorare, parlo con te che nemmeno ti ho visto, facciamo tutto perbene, poi un uaglionetto di merda che mi fa rigirare i... parola mia lo prendo a sardelle perché io sono una persona precisa, perché ste figure di merda non le faccio quando dò la parola la rispetto sempre, hai ragione, ti chiedo scusa, prossima volta come riscendi te ne faccio trovare tre (riferito a tre etti di BlueMagic che Fabrizio aveva promesso al piccolo boss ndr)».