Droga e scommesse, tre arresti Trovata casa popolare con piscina 

Dietro al giro da 100mila euro al mese c’è Roberto Martelli che vive con il reddito di cittadinanza Secondo i carabinieri, i proventi dello spaccio venivano “ripuliti” nell’agenzia riconducibile a lui 

PESCARA. In famiglia vivevano con il reddito di cittadinanza eppure il tenore di vita era tipico di persone facoltose. Lo dimostrano le auto (anche a noleggio) e i motorini a disposizione, le feste sfarzose organizzate al ristorante e a casa offrendo droga agli ospiti, l’abbigliamento griffato e il lusso sfoggiato nella villetta di famiglia, una casa popolare (una di quelle a schiera in zona Gescal) rimessa a nuovo e con piscina. Per i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Pescara, dietro le ricchezze di Roberto Martelli, 41 anni, noto per i suoi precedenti, arrestato ieri mattina, c’è un giro di droga, di cocaina, i cui incassi sarebbero stati investiti tramite prestanome per rilevare e mandare avanti un centro scommesse in via Lago di Capestrano, finito sotto sequestro.
Su disposizione del giudice per le indagini preliminari Giovanni De Rensis, con Martelli sono state arrestate e condotte in carcere, per spaccio continuato di sostanze stupefacenti, altre due persone: e cioè Simone Toro, 37 anni, e Fabio Sagazio, 39 anni. Sono state sottoposte all’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, la moglie di Martelli, Debora Gargivolo, 38 anni, percettrice del reddito di cittadinanza, e Maria Russi, 60 anni, che dovranno rispondere di spaccio, la prima con il marito e la seconda con il figlio. Ma le indagini si sono concentrate anche su altri reati e in particolare sull’esercizio abusivo dell’attività finanziaria e sul trasferimento fraudolento di valori. Al termine di un anno di indagini, coordinate dal sostituto procuratore Andrea Papalia, il blitz è scattato all’alba di ieri tra Pescara, Chieti e Ravenna, e durante l’operazione, che è stata chiamata “Master cleaner” prendendo spunto dalla “ripulitura” del denaro sporco, sono state perquisite le abitazioni dei 13 indagati e la sala scommesse Gold Bet di Rancitelli, dove sono stati trovati 8.770 euro in banconote di vario taglio (nel controllo è stato coinvolto il personale dei Monopoli di Stato per ispezionare la sala ed interrompere l’attività). Oltre alla sala scommesse, che per l’accusa sarebbe riconducibile a Martelli, i carabinieri, coordinati da Giovanni Rolando, hanno sottoposto a sequestro preventivo tre motocicli e un’auto, essendo collegati al trasferimento fraudolento di valori su cui hanno indagato i militari dell’Arma. Per gli investigatori Martelli avrebbe reimpiegato il denaro guadagnato con lo spaccio di droga in attività lecite, grazie alla compiacenza di persone a lui vicine.
L’attenzione dei carabinieri si è concentrata in particolare su una macelleria (la cui gestione è poi cambiata) e sulla sala scommesse di Rancitelli, che sarebbe tuttora nella sua disponibilità, essendone lui «il coordinatore di fatto», come lo ha definito il colonnello Riccardo Barbera, comandante provinciale dell’Arma, anche se le autorizzazioni sono intestate a una persona di fiducia, un indagato. E sarebbe stato sempre Martelli, per i carabinieri, insieme ad altri indagati, a spostare ingenti somme per consentire a persone apparentemente indigenti affette da ludopatia, di disporre di decine di migliaia di euro sui conti gioco: quelli che sono stati sequestrati registravano movimenti per centomila euro al mese. Denaro dato anche in prestito che, in questo modo, veniva ripulito.