E' morta Margherita Hack, il ricordo del ricercatore abruzzese Santarelli/ Tutte le foto della scienziata in Abruzzo
Lo studioso della d’Annunzio ricorda l'astrofisica scomparsa: «Mi ha lasciato tanto»
La Hack è morta la notte scorsa alle 4 e30 nel Polo cardiologico dell’ospedale di Cattinara (Trieste).
Era stata ricoverata sabato scorso in seguito al riacutizzarsi dei problemi cardiaci che la affliggevano. Con lei c’erano il marito, Aldo, con il quale era sposata da 70 anni, Tatiana, che la assisteva da tempo, la giornalista Marinella Chirico della Rai, sua amica personale e il responsabile del polo cardiologico, Gianfranco Sinagra.«L’ultima volta che sono stato a casa sua sono rimasto sorpreso per i tanti post-it e le sottolineature ancora presenti su libri e riviste; vedeva nello studio la vera ricerca e ha studiato fino all’ultimo. Il più grande insegnamento professionale che mi ha lasciato è che la scienza se non è utile non è vera scienza». Così il ricercatore abruzzese Marco Santarelli, fellow del Polo di analisi delle reti dell’università di Chieti, ricorda Margherita Hack, con la quale ha collaborato per sette anni alla stesura di tre libri. «Era diventata un’amica, quasi una nonna, con i suoi consigli e le sue pillole di saggezza», aggiunge Santarelli . Dal punto di vista umano, l’insegnamento che mi ha lasciato è quello di non fare agli altri ciò che non vogliamo sia fatto a noi. Era una persona al di là del chiacchiericcio da bar, che andava sempre dritta per la sua strada. Mi ha insegnato a non giudicare e a tenermi fuori dalle chiacchiere. Sono lontano dall’essere come lei, ma - conclude il ricercatore - mi ha lasciato davvero tanto».
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