E padre Guglielmo incontra gli ammalati
La festa della Madonna dei Sette dolori, oggi la benedizione degli infermi: «Un rito di conforto»
PESCARA. Con l’esposizione della Madonna dei Sette dolori, ieri sera in basilica, entrano nel vivo i festeggiamenti ai Colli. Oggi alle 16.30 l’atteso momento della benedizione degli ammalati da parte di padre Guglielmo Alimonti, l’amatissimo frate cappuccino seguace di San Pio che da decenni rinnova il rito dell’Eucarestia con i più deboli. Domani alle 17.30 il programma delle celebrazioni proseguirà con la messa solenne officiata dall’arcivescovo Tommaso Valentinetti e, alle 18.30, si svolgerà la processione dei fedeli lungo le vie del borgo.
Oggi pomeriggio padre Guglielmo, 93 anni, accoglierà i malati in basilica, che saranno disposti in fila lungo la navata centrale, e li benedirà «uno per uno donando loro l’Eucarestia e facendo il segno della croce», rivela, «per le persone che soffrono questo rito è un momento di conforto e di incontro spirituale, non con me», precisa, «ma con la Madonna, attraverso la quale ricevono grazia, luce, misericordia e speranza. E ogni volta è una esperienza nuova e diversa, ma ogni volta è il cuore che parla alla gente».
I pellegrini accorrono da mezza Italia, da Bologna a Caserta, per partecipare alle liturgie di padre Alimonti che ha ripreso le attività con grande entusiasmo dopo il malore che lo aveva colpito a maggio dell’anno scorso e che lo aveva costretto a settimane di ricovero in ospedale. «Sto benissimo», rassicura, «corro da una parte e dell’altra, vado in giro continuamente, sto male solo quando mi fermo e non faccio niente», scherza. Il figlio spirituale di San Pio è attualmente impegnato in una missione importante: ricostituire i gruppi di preghiera che si sono sciolti o hanno rallentato incontri, messe e rosari, durante la pandemia. Attualmente sono 160 i gruppi di preghiera operativi tra Pescara e l’intera regione, ognuno dei quali è composto da 10 a 200 persone. «Prima dell’emergenza sanitaria erano il doppio, si riunivano mensilmente con rosari, messe e confessioni, sto lavorando per ricostituire i gruppi che si sono disciolti soprattutto nelle zone interne, teramano, aquilano e la Marsica».
Padre Guglielmo invita i fedeli, che arrivano da ogni dove, a partecipare alla festa religiosa della Madonna dei Sette dolori e ad «entrare nella sua casa, pregare e recuperare il rapporto anche con il Signore». A chi gli attribuisce miracoli il cappuccino risponde: «Io prego, poi il Signore sa come comportarsi». E a chi sente oppresso dalle difficoltà quotidiane, padre Guglielmo consiglia di «leggere il Vangelo, laddove Gesù dice: venite da me o voi che siete affaticati». Tra l’emergenza sanitaria e la guerra, i tempi sono difficili: «Siamo affondati in una dimensione di guerra assurda e angosciante, opera del demonio e dei perversi. Il mio desiderio è che la gente recuperi la spiritualità per strappare guarigione e pace».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi pomeriggio padre Guglielmo, 93 anni, accoglierà i malati in basilica, che saranno disposti in fila lungo la navata centrale, e li benedirà «uno per uno donando loro l’Eucarestia e facendo il segno della croce», rivela, «per le persone che soffrono questo rito è un momento di conforto e di incontro spirituale, non con me», precisa, «ma con la Madonna, attraverso la quale ricevono grazia, luce, misericordia e speranza. E ogni volta è una esperienza nuova e diversa, ma ogni volta è il cuore che parla alla gente».
I pellegrini accorrono da mezza Italia, da Bologna a Caserta, per partecipare alle liturgie di padre Alimonti che ha ripreso le attività con grande entusiasmo dopo il malore che lo aveva colpito a maggio dell’anno scorso e che lo aveva costretto a settimane di ricovero in ospedale. «Sto benissimo», rassicura, «corro da una parte e dell’altra, vado in giro continuamente, sto male solo quando mi fermo e non faccio niente», scherza. Il figlio spirituale di San Pio è attualmente impegnato in una missione importante: ricostituire i gruppi di preghiera che si sono sciolti o hanno rallentato incontri, messe e rosari, durante la pandemia. Attualmente sono 160 i gruppi di preghiera operativi tra Pescara e l’intera regione, ognuno dei quali è composto da 10 a 200 persone. «Prima dell’emergenza sanitaria erano il doppio, si riunivano mensilmente con rosari, messe e confessioni, sto lavorando per ricostituire i gruppi che si sono disciolti soprattutto nelle zone interne, teramano, aquilano e la Marsica».
Padre Guglielmo invita i fedeli, che arrivano da ogni dove, a partecipare alla festa religiosa della Madonna dei Sette dolori e ad «entrare nella sua casa, pregare e recuperare il rapporto anche con il Signore». A chi gli attribuisce miracoli il cappuccino risponde: «Io prego, poi il Signore sa come comportarsi». E a chi sente oppresso dalle difficoltà quotidiane, padre Guglielmo consiglia di «leggere il Vangelo, laddove Gesù dice: venite da me o voi che siete affaticati». Tra l’emergenza sanitaria e la guerra, i tempi sono difficili: «Siamo affondati in una dimensione di guerra assurda e angosciante, opera del demonio e dei perversi. Il mio desiderio è che la gente recuperi la spiritualità per strappare guarigione e pace».
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