E Razzi va a New York in missione da Trump
Il senatore forzista: «Sarò in Corea del Nord ad aprile, posso recapitare una sua lettera a Kim Jong-un»
PESCARA. Il senatore Antonio Razzi ha le valigie pronte. Il 13 e 14 sarà al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York per una sessione dell’Upi l’Unione interparlamentare. In quell’occasione il parlamentare di Giuliano Teatino chiederà di incontrare il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. «Ho scritto una lettera a Trump per chiedere di essere ricevuto», dice Razzi al Centro. «Nella sua campagna elettorale ha dichiarato che vuole riallacciare il discorso con la Corea del Nord. Io vado a Pyongyang il 12 aprile con una ventina di delegati, parlamentari e non. Se Trump trova lo spazio per incontrarmi gli proporrò di portare una sua lettera al presidente Kim Jong-un che mi ha invitato per la festa nazionale dedicata a suo nonno Kim Il-sung. Farò “C’è posta per te” per Trump.
Razzi ha un rapporto consolidato con la Corea del Nord, dove è stato molte volte e di cui apprezza l’ordine e la pulizia. «Quando vado lì vedo che è tutto a posto e sono molto accoglienti, soprattutto con noi italiani. Quello che si dice della Corea io non lo riscontro nella realtà».
Nel frattempo Razzi pensa al suo quarto mandato di Parlamentare. «Si voterà comunque nel 2018, perché da quello ceh sento in Parlamento, nessuno vuole andare al voto. A giugno proprio non se ne parla, anche perché a maggio c’è il G7 a Taormina».
Razzi spera nella scadenza naturale della legislatura anche perché pensa che per quella data la Corte europea di Giustizia dia il via libera a Silvio Berlusconi: «Con lui in campo non c’è partita per nessuno. Ma so che non lo vogliono far candidare: lo sanno che se il leader del centrodestra è Berlusconi la vittoria è matematica, perché la gente lo ama e lo adora. E lo vota».
Quanto alla sua candidatura è fiducioso, «perché il presisente Berlusconi ha detto che tutti quelli che gli sono stati vicini e non se ne sono andati via dal partito saranno candidati capilista e rieletti. E Berlusconi mantiene sempre le promesse». Sarà ricandidato nonostante il partito regionale, aggiunge, «che non so se esiste, perché non mi invita mai a una riunione. Io però i volti li ho, loro, non so». (a.d.f.)
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