Ecco il parco Morosini che bella sorpresa per i cittadini dei Colli
In via Prati un giardino per il calciatore morto all’Adriatico frutto di un accordo tra Comune e una società dei De Cecco
PESCARA. Un parco pubblico dedicato al calciatore Piermario Morosini, morto a 24 anni il 14 aprile dell’anno scorso durante la partita di serie B Pescara-Livorno allo stadio Adriatico, in un angolo dei Colli salvato dal degrado. Si trova in via Prati il parco che è una sorpresa per i residenti della zona: accanto all’incompiuta di Fosso Grande – un parco con pista ciclabile, mai aperto ma costato quasi 500 mila euro e sprofondato nel degrado – è spuntato un giardino colorato, con giochi per i bambini e percorso vita per gli sportivi. Un parco che non è costato un euro al Comune: è frutto di un accordo di programma tra l’amministrazione Albore Mascia e la società Imprendo srl che fa capo a Maria De Cecco e con amministratore unico Mauro Colangelo. Il parco si trova accanto all’impianto Prati 37, un centro sportivo con 7 campi da tennis e calcetto: un’oasi per gli sportivi in una zona della città che cerca il rilancio. E per 10 anni è certo che il parco Morosini resterà un gioiello: la gestione, fino al 2023, sarà assicurata dal circolo Prati 37. «Per noi, il parco rappresenta un valore aggiunto della nostra struttura», dice Colangelo.
Il parco non è stato ancora inaugurato ma è già aperto e all’ingresso c’è anche il cartello con l’intitolazione al calciatore e la firma del sindaco Luigi Albore Mascia. Entro l’estate, il parco Morosini dovrebbe essere inaugurato con una cerimonia pubblica. La decisione di dedicare il parco a Morosini è stata presa insieme dal Comune e della società di Maria De Cecco, sorella di Saturnino, amministratore delegato del pastificio De Cecco: «È stata una scelta consensuale che ci onora», commenta ancora Colangelo.
Un giardino per un calciatore deceduto mentre correva dietro a un pallone: per i bambini che giocano nel parco è quasi un invito a riflettere. Ma, oltre all’immagine dei bambini che si divertono, nel parco Morosini c’è anche un’altra istantanea che fa riflettere: se il parco è curato e rappresenta il simbolo della rinascita di un quartiere, al di là dei cancelli si vede il degrado di Fosso Grande. Secondo il progetto di 17 anni fa, all’epoca del sindaco Carlo Pace, il parco con pista ciclabile in betonelle, lungo un chilometro, avrebbe dovuto arrivare fino al parco fluviale del lungofiume: un’idea rimasta carta straccia e diventata simbolo degli sprechi. Finora, l’opera è costata almeno 845 milioni di lire (436 mila euro). Un’incompiuta e fantasma: oltre all’abbandono, il tracciato finisce contro un muro e un terreno coltivato.
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