«Embè, ho portato D’Alfonso in elicottero ma non mi dimetto»

Il segretario provinciale azzurro, Petrocco, respinge il “fuoco amico”: querelo Sospiri, dipendo solo da Berlusconi

PESCARA. Finisce con una querela contro Lorenzo Sospiri la polemica scoppiata da qualche giorno all’interno di Forza Italia per la scelta del coordinatore provinciale azzurro Lucio Petrocco - nato 51 anni fa a Carpineto, ex consigliere provinciale, petroliere di professione - di trasportare sul suo elicottero Luciano D’Alfonso nel giorno di San Valentino. Per quel volo, organizzato per condurre il presidente della Regione, nonché esponente di spicco del Pd abruzzese, prima al santuario di San Gabriele e poi nelle zone del pescarese colpite dalle frane, Petrocco è stato ricoperto di improperi da parte dei suoi stessi colleghi di partito. Ma un insulto apparso in un post sulla bacheca di Facebook del consigliere regionale forzista Lorenzo Sospiri non gli è andato proprio giù. «Ha scritto che sono un lecc....lo e io l’ho querelato», dice.

Petrocco è convinto che questa polemica sia strumentalizzata, cioè sia stata messa su ad arte per farlo fuori e costringerlo a dimettersi. «Si tratta di una battaglia politica interna per un avvicendamento», afferma, «vogliono far passare questa vicenda come un errore grossolano da parte mia, ma così non è». Perché far scoppiare un caso politico solo per un passaggio in elicottero? È ciò che si chiede il coordinatore di Forza Italia. «Ho messo a disposizione il mio elicottero per un fine istituzionale», spiega, «alcuni sindaci mi hanno chiesto un favore, cioè di far arrivare in tempi brevi D’Alfonso al consiglio comunale che si teneva sabato 14 a Villa Celiera e io gli ho dato una mano». Tra l’altro, ci tiene a precisare che l’elicottero non è proprio suo, ma dell’azienda Ecopetrol di Civitaquana, di cui risultano proprietari, oltre a lui, anche il fratello e la moglie. «Usiamo l’elicottero per lavoro, per andare sulle piattaforme petrolifere», avverte. Per tenere un «giocattolo» del genere, costato 2,5 milioni di euro alcuni anni fa, si è fatto costruire anche un hangar.

Petrocco confessa, in proposito, di conoscere da lungo tempo D’Alfonso e di averlo addirittura votato nel 1995, quando venne eletto presidente della Provincia. «Lo conosco da 20 anni», rivela, «è una persona che stimo e apprezzo come politico». Ma Petrocco precisa subito che non ha intenzione di cambiare partito. «Sono e resto fedele a Silvio Berlusconi», sottolinea. E poi aggiunge: «Vorrei trovare il modo di lasciare questo incarico di coordinatore, ma non gli do la soddisfazione di dimettermi per lasciare il posto a chi ha fatto scoppiare questa polemica. Berlusconi mi ha nominato e a lui spetta revocare l’incarico».

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