Emergenze, 112 il numero unico
Dal 2024 chiedere aiuto diventa più facile. La centrale localizzerà chi chiama
PESCARA. Un investimento di 4 milioni di euro per l'istituzione in Abruzzo del Nue, il numero unico di emergenza 112.
La giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha approvato la delibera che avvia l'iter per l'istituzione della centrale unica di coordinamento di tutti i servizi di emergenza, attualmente in capo a carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115) ed emergenza sanitaria (118). Il Nue - che entrerà a pieno regime entro il 2024 - fungerà da centrale di primo livello a disposizione dell'utenza, ma non andrà a sostituire i servizi esistenti, che rimarranno in funzione come centrali di secondo livello, attivate di volta in volta a seconda del tipo di emergenza segnalato. «La funzione di coordinamento», spiega l'assessore Verì, «è importante per molteplici aspetti, a partire da una migliore razionalizzazione delle risorse che operano sul territorio: una sorta, dunque, di vero e proprio filtro attivo tra il cittadino che segnala una situazione di emergenza e le attuali centrali operative esistenti, che porterà alla riduzione dei tempi di intervento e alla eliminazione dei fenomeni di inutili duplicazioni di richieste».
La Centrale unica di risposta disporrà anche di servizi di localizzazione in tempo reale di chi chiama (scongiurando l'odioso fenomeno delle false chiamate, che oggi rappresenta circa il 50% delle richieste che giungono ai numeri attualmente funzionanti) e del servizio di interpretariato telefonico in 14 lingue diverse, così da essere fruibile anche da utenti stranieri presenti sul territorio.
La risposta alla chiamata sarà garantita entro 4 secondi. Il modello organizzativo regionale prevede la realizzazione della centrale da parte dell'Agenzia della Protezione Civile (che avrà funzione di coordinamento generale) e sarà dotata di 15 postazioni (oltre 5 di backup) per la gestione del flusso di chiamate. È previsto anche un accordo con la Regione Lazio, che interverrà con la propria Centrale Nue 112 in caso di malfunzionamenti o calamità. (c.s.)
La giunta regionale, su proposta dell'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, ha approvato la delibera che avvia l'iter per l'istituzione della centrale unica di coordinamento di tutti i servizi di emergenza, attualmente in capo a carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115) ed emergenza sanitaria (118). Il Nue - che entrerà a pieno regime entro il 2024 - fungerà da centrale di primo livello a disposizione dell'utenza, ma non andrà a sostituire i servizi esistenti, che rimarranno in funzione come centrali di secondo livello, attivate di volta in volta a seconda del tipo di emergenza segnalato. «La funzione di coordinamento», spiega l'assessore Verì, «è importante per molteplici aspetti, a partire da una migliore razionalizzazione delle risorse che operano sul territorio: una sorta, dunque, di vero e proprio filtro attivo tra il cittadino che segnala una situazione di emergenza e le attuali centrali operative esistenti, che porterà alla riduzione dei tempi di intervento e alla eliminazione dei fenomeni di inutili duplicazioni di richieste».
La Centrale unica di risposta disporrà anche di servizi di localizzazione in tempo reale di chi chiama (scongiurando l'odioso fenomeno delle false chiamate, che oggi rappresenta circa il 50% delle richieste che giungono ai numeri attualmente funzionanti) e del servizio di interpretariato telefonico in 14 lingue diverse, così da essere fruibile anche da utenti stranieri presenti sul territorio.
La risposta alla chiamata sarà garantita entro 4 secondi. Il modello organizzativo regionale prevede la realizzazione della centrale da parte dell'Agenzia della Protezione Civile (che avrà funzione di coordinamento generale) e sarà dotata di 15 postazioni (oltre 5 di backup) per la gestione del flusso di chiamate. È previsto anche un accordo con la Regione Lazio, che interverrà con la propria Centrale Nue 112 in caso di malfunzionamenti o calamità. (c.s.)