Ex hotel Royal, sporcizia e zanzare
Francavilla. Fermi i lavori, nello scavo c'è un laghetto di acqua putrida
FRANCAVILLA. Il cantiere dell'ex hotel Royal è, oramai, un acquitrinio nel pieno centro di Francavilla. Una brutta cosa, specialmente con la stagione estiva. Sono trascorsi più di tre anni da quando la Pescara Project srl, ditta proprietaria della struttura turistico ricettiva che era già in disuso da diversi anni, ha abbattuto il vecchio edificio con l'intenzione di ristrutturarlo.
Però, ultimata la demolizione, il cantiere si è bloccato. La ricostruzione non è mai cominciata: è stato predisposto solo lo scavo per le fondazioni, che pian piano si è trasformato in una grande pozzanghera di acqua putrida, un ricettacolo di zanzare e rifiuti. Il degrado del cantiere è in bella vista: alcuni teli sistemati alla meno peggio lungo un lato della recinzione metallica, non riescono a nascondere granché.
La situazione non gioca a favore dell'immagine di uno dei punti situati nel cuore del vecchio centro della marina, soprattutto alla vigilia della nuova stagione balneare. Il cantiere che si apre sul viale Kennedy è proprio di fronte al mare, a due passi dal viale Nettuno e dalla stazione ferroviaria, e confina su un lato con piazza Modesto della Porta.
Con la vecchia amministrazione era nell'aria la possibilità di arrivare a definire un accordo di programma con la Pescara Project, concedendo la variazione di destinazione d'uso del fabbricato da turistico-ricettivo a residenziale, in cambio della cessione al Comune del parco di Ricciardelli.
Una scelta che si intendeva demandare al consiglio comunale, ma che non venne mai concretizzata anche a causa delle imminenti elezioni amministrative del 2008. «La ditta proprietaria non ha mai avanzato tale proposta a questa amministrazione, a cui invece ha prospettato la realizzazione di un parcheggio interrato sotto il piazzale della stazione», precisa Domenico Chiola, dirigente del settore Urbanistica del Comune.
«Una soluzione a mio avviso tecnicamente improponibile, a causa della falda acquifera e della vicinanza al mare. Oltretutto, non mi pare che Francavilla abbia tutta questa necessità di parcheggi, tranne che nei mesi estivi e limitatamente ad alcune zone. La ditta ha una concessione per costruire una struttura turistico-ricettiva, che forse non si sente di realizzare.».
Il Comune, dunque, non ha nulla a che fare con il fermo del cantiere, ma non è escluso che possa essere sorto qualche problema con una proprietà privata confinante. Certo è che a tutt'oggi, sul nuovo edificio che di andrà a realizzare, grava il vincolo d'uso turistico-ricettivo, decisamente meno appetibile dal punto di vista commerciale rispetto al residenziale.
Però, ultimata la demolizione, il cantiere si è bloccato. La ricostruzione non è mai cominciata: è stato predisposto solo lo scavo per le fondazioni, che pian piano si è trasformato in una grande pozzanghera di acqua putrida, un ricettacolo di zanzare e rifiuti. Il degrado del cantiere è in bella vista: alcuni teli sistemati alla meno peggio lungo un lato della recinzione metallica, non riescono a nascondere granché.
La situazione non gioca a favore dell'immagine di uno dei punti situati nel cuore del vecchio centro della marina, soprattutto alla vigilia della nuova stagione balneare. Il cantiere che si apre sul viale Kennedy è proprio di fronte al mare, a due passi dal viale Nettuno e dalla stazione ferroviaria, e confina su un lato con piazza Modesto della Porta.
Con la vecchia amministrazione era nell'aria la possibilità di arrivare a definire un accordo di programma con la Pescara Project, concedendo la variazione di destinazione d'uso del fabbricato da turistico-ricettivo a residenziale, in cambio della cessione al Comune del parco di Ricciardelli.
Una scelta che si intendeva demandare al consiglio comunale, ma che non venne mai concretizzata anche a causa delle imminenti elezioni amministrative del 2008. «La ditta proprietaria non ha mai avanzato tale proposta a questa amministrazione, a cui invece ha prospettato la realizzazione di un parcheggio interrato sotto il piazzale della stazione», precisa Domenico Chiola, dirigente del settore Urbanistica del Comune.
«Una soluzione a mio avviso tecnicamente improponibile, a causa della falda acquifera e della vicinanza al mare. Oltretutto, non mi pare che Francavilla abbia tutta questa necessità di parcheggi, tranne che nei mesi estivi e limitatamente ad alcune zone. La ditta ha una concessione per costruire una struttura turistico-ricettiva, che forse non si sente di realizzare.».
Il Comune, dunque, non ha nulla a che fare con il fermo del cantiere, ma non è escluso che possa essere sorto qualche problema con una proprietà privata confinante. Certo è che a tutt'oggi, sul nuovo edificio che di andrà a realizzare, grava il vincolo d'uso turistico-ricettivo, decisamente meno appetibile dal punto di vista commerciale rispetto al residenziale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA