Ex sindaci e assessori candidati al vertice Aca

Ecco i nomi degli aspiranti alla poltrona lasciata da Di Cristoforo dopo l’arresto I lavoratori in assemblea sollecitano i politici ad accelerare il cambio di gestione

PESCARA. Ci sono ex manager dell’Asl dell’Aquila come Roberto Marzetti, ex presidenti della Sangritana come Loredana Di lorenzo, ex assessori regionali ed ex sindaci di Montesilvano come Carmine D’Andreamatteo, ex consiglieri regionali come Antonino Macera, nell’elenco dei candidati per il posto di amministratore unico dell’Aca, l’Azienda comprensoraile acquedottistica, attualmente commissariata, in seguito all’arresto dei Ezio Di Cristoforo, inquisto per tangenti. Si sono chiusi, ieri, i termini per la presentazione delle candidature per il vertice dell’Aca. Di domande ne sono arrivate 47. Nell’elnco in possesso del Centro ce n’è una anche di Anonimo. Tutte le candidature sono state presentate fra il 4 e novembre e ieri.

Ecco i nom degli aspiranti amministratori dell’Aca: Raimondo Piccinella, Raffaela Landolfo, Loredana Di Lorenzo, Roberto Marzetti, Claudio Di Gennaro, Gianfranco Latiano, Luigi Di Virgilio, Daniele Angiolelli, Rita Di Berardino, Francesco Anglani, A. Emidio Tenaglia, Gennaro Tornincasa, Filippo Sertorio, Marco Ranieri, Antonino Macera, Paolo Rende, Massimo Papa, Paolo Fernando Palombo, Carmine Luca Di Crescenzo, Luigi Bonetti, Osvaldo Galizia, Alfonso Cuccodrillo, Valerio Roberto Cavallucci, Anonimo, Antonio De Paolis, Guglielmo Lancasteri, Carlo Ciapanna, Giuseppe Di Michele, Maria Rosa Di Carlo, Fabrizio Di Carlo, Alessandro Italiani, Pierluigi Pennetta, Enio Di Persio, Vincenzo Di Baldassarre, Massimo Galasso, Fabrizio Calore, Gabriele Di Pentima, Giovanni Rossi, Lino Paride Galante, Antonio De Lellis, Giuseppe Farchione, Antonio Barbone, Andrea Di Prinzio, Andrea Pasquali, Ivan Di Cesare, Isidoro Gianluca Malandra e Carmine D’Andreamatteo.

Ieri, intanto, l’assemblea dei lavoratori dell’Aca ha chiesto ai sindaci soci un incontro prima della prossima assemblea «per affrontare le questioni poste», dicono «e che non trovano ascolto». Il riferimento è all'impegno, assunto dai sindaci soci, nel marzo scorso, di trasformare la società per azioni Aca in Azienda speciale. I lavoratori - convocati dalla Filctem-Cgil - chiedono che si affronti nella prossima assemblea, definitivamente, il problema della gestione dell'ente «oppure», aggiungono, «i sindaci si assumeranno la responsabilità di un fallimento che ricadrà sulle loro collettività».

«Questa situazione», aggiungono, «offre il fianco al tentativo, mai sconfitto, di annullare gli esiti del referendum sulla gestione pubblica dell'acqua, per aprire processi di privatizzazione, assoggettare l'uso di un bene essenziale alla logica del profitto e annullare qualsiasi meccanismo di verifica e di controllo da parte della collettività, oltre al sicuro aumento delle tariffe».

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