Falsi invalidi a ScafaArrestato direttore Asl
Nuovo scandalo nella sanità abruzzese. Arrestato il direttore del distretto sanitario di Scafa (Pescara) insieme alla moglie, alla segretaria e a un medico in servizio alla stessa Asl. I primi tre sono accusati a vario titolo, dalla procura di Pescara (nella foto, il pm Varone e il capo della Mobile Zupo), di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di ente pubblico e peculato: attestavano false invalidità.
Il direttore del distretto sanitario di Scafa Riccardo Alderighi, 61 anni, è stato arrestato dagli agenti della squadra Mobile di Pescara assieme alla moglie Fabrizia Di Domenico, 51 anni, infermiera nello stesso distretto. Con loro sono finiti agli arresti domiciliari la segretaria di Alderighi, Nadia Nubile, 49 anni, e il medico pescarese Fulvio De Arcangelis, 56 anni, presidente della XIII commissione di invalidità di Scafa.
I primi tre sono accusati a vario titolo, dalla procura di Pescara, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di ente pubblico e peculato: l'inchiesta sull' attività del distretto riguarda tra l'altro il riconoscimento delle invalidità civili e l'acquisto di apparecchi elettromedicali e conta complessivamente 15 indagati, quasi tutti dipendenti della Asl in servizio a Scafa, oltre ad alcuni imprenditori. Tra i reati contestati nell'ordinanza firmata dal gip Luca De Ninis su richiesta del pm Gennaro Varone anche i reati corruzione e falso.
L'indagine è partita nell'agosto scorso dopo alcune segnalazioni relative ai lavori in corso nella villa di Alderighi, che hanno portato alla scoperta di alcuni infermieri del distretto che in orario di lavoro si trovavano nell'abitazione del dirigente per eseguire alcuni lavori di tinteggiatura. Dalle indagini sono emerse inoltre procedure che sarebbero state utilizzate per favorire imprese "amiche" nell'acquisto di attrezzature così come nella realizzazione di lavori di ristrutturazione del distretto sanitario.
Secondo l'accusa, inoltre, Alderighi e De Arcangelis avrebbero falsificato i verbali delle commissioni, riscontrando percentuali di invalidità a pazienti mai visitati o visitati solo dal medico che li "sponsorizzava". "Prendiamo atto di quanto ascoltato attraverso voci di stampa" ha dichiarato il direttore generale della Asl pescarese, Claudio D'Amario, comunicando di avere inviato direttamente a Scafa il direttore sanitario, per valutare la situazione e anche un eventuale sostituzione temporanea di Alderighi, "soprattutto per continuare a garantire livelli essenziali di assistenza".
I primi tre sono accusati a vario titolo, dalla procura di Pescara, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di ente pubblico e peculato: l'inchiesta sull' attività del distretto riguarda tra l'altro il riconoscimento delle invalidità civili e l'acquisto di apparecchi elettromedicali e conta complessivamente 15 indagati, quasi tutti dipendenti della Asl in servizio a Scafa, oltre ad alcuni imprenditori. Tra i reati contestati nell'ordinanza firmata dal gip Luca De Ninis su richiesta del pm Gennaro Varone anche i reati corruzione e falso.
L'indagine è partita nell'agosto scorso dopo alcune segnalazioni relative ai lavori in corso nella villa di Alderighi, che hanno portato alla scoperta di alcuni infermieri del distretto che in orario di lavoro si trovavano nell'abitazione del dirigente per eseguire alcuni lavori di tinteggiatura. Dalle indagini sono emerse inoltre procedure che sarebbero state utilizzate per favorire imprese "amiche" nell'acquisto di attrezzature così come nella realizzazione di lavori di ristrutturazione del distretto sanitario.
Secondo l'accusa, inoltre, Alderighi e De Arcangelis avrebbero falsificato i verbali delle commissioni, riscontrando percentuali di invalidità a pazienti mai visitati o visitati solo dal medico che li "sponsorizzava". "Prendiamo atto di quanto ascoltato attraverso voci di stampa" ha dichiarato il direttore generale della Asl pescarese, Claudio D'Amario, comunicando di avere inviato direttamente a Scafa il direttore sanitario, per valutare la situazione e anche un eventuale sostituzione temporanea di Alderighi, "soprattutto per continuare a garantire livelli essenziali di assistenza".