Fattiboni, la figlia Francesca torna a cercarlo
Una task force di donne domani a Caramanico sulle tracce del pensionato scomparso otto mesi fa
CARAMANICO. Francesca, Alessia e Gisella. Sarà una task force tutta al femminile quella che, domani, salirà sui monti della Valle dell’Orfento alla ricerca di Carlo Rodrigo Fattiboni, l’escursionista di Brugherio scomparso da Caramanico il 3 settembre scorso. A una settimana dalla precedente spedizione insieme a Ines Fattiboni, Alessia Natali ci riprova. E questa volta a far parte del gruppo che ripercorrerà i sentieri e scandaglierà la fitta vegetazione dell’Orfento in questo periodo dell’anno, ci sarà la sorella di Ines, Francesca. All’esplorazione di sabato scorso hanno partecipato una decina di volontari, alcuni di essi esperti di montagna. Le due figlie del pensionato scomparso da otto mesi, si sono consegnate il testimone nel giro di pochi giorni. E rilanciano l’appello a persone di buona volontà a «non smettere mai di cercare papà». Insieme a Francesca Fattiboni e Alessia Natali, “pierre” pescarese che ha messo in piedi una squadra speciale di volontari per la ricerca di persone scomparse dopo aver vissuto l’esperienza della sparizione di papà Enrico (ritrovato vivo dopo 3 giorni), ci sarà anche Gisella Orsini di Pescara che ha partecipato alle precedenti ricerche. Le tre ragazze si ritroveranno domattina al centro Barrasso e da lì prenderanno i sentieri nei quali, presumibilmente, si inoltrò Fattiboni senza più ritrovare la via della pensione dove l’uomo alloggiava, in vacanza con la moglie Lilly. Uno di questi è quello che conduce alla pompa di benzina dove l’uomo sarebbe stato visto per l’ultima volta da qualcuno che forse gli indicò un percorso alternativo. Le sorelle Fattiboni sperano, dopo 8 mesi, di rintracciare qualcosa del padre, foss’anche una scarpa. Sicure che forse «papà potrebbe aver perso la vita in un canalone dove sarebbe scivolato senza poter lanciare un allarme o tornare indietro», ma certe che «papà è qui» a Caramanico. Nascosto chissà dove tra rovi, corsi d’acqua e animali selvatici. Ma sono determinate a proseguire le ricerche e lo faranno ancora, finché non si troverà un brandello di lui. Da una guida esperta dei luoghi, le tre giovani donne saranno accompagnate al rifugio La Cesa per poi ripercorrere, a piedi, il tragitto a ritroso. Sabato scorso la squadra ha ispezionato la zona di Decontra. Ma di Fattiboni ancora nulla.