Fidanza: privatizziamo gli scuolabus

L’amministrazione pensa a esternalizzare il servizio: troppi costi e poche entrate, altrimenti dovremmo alzare le tariffe

MONTESILVANO. Servizio di trasporto scolastico sempre più vicino alla privatizzazione. L’amministrazione comunale sta, infatti, valutando l’ipotesi di affidare a una ditta esterna la gestione degli scuolabus che garantiscono agli studenti montesilvanesi di raggiungere i propri edifici scolastici. Nove in tutto le linee, di cui 8 gestite dall’ente e una già affidata a un privato, di cui hanno beneficiato 600 utenti nell’anno scolastico 2012/2013. «Stiamo seriamente valutando l’ipotesi di esternalizzare il servizio», spiega l’assessore al Bilancio e all’Istruzione, Enzo Fidanza, «sia per una questione di efficenza che per una questione economica. Cominciamo con il dire che abbiamo 8 scuolabus che, a rotazione, devono essere rinnovati, ma avendo capacità di indebitamento pari a zero non ce lo possiamo permettere. Inoltre, numeri alla mano, sommando il servizio di trasporto scolastico al costo del trasporto riabilitativo dell’Azienda speciale, che fa comunque capo al Comune», rivela l’esponente della giunta, «noi spendiamo circa 670 mila euro l’anno, mentre le entrate si fermano a poco più di 63 mila euro». Con il costo dello scuolabus, che le famiglie pagano annualmente 96 euro l’anno (fatta eccezione per 14 esenzioni e 3 riduzioni), il Comune riesce a coprire, dunque, meno del 10% ed è costretto ad attingere fondi da altre entrate. «Come ad esempio tramite l’Imu, tassa che pagano tutti indipendentemente dal reddito», sottolinea Fidanza. «E non credo sia giusto che un servizio a richiesta individuale debba essere pagato da chi non ne beneficia, a maggior ragione se consideriamo che chi non ha la possibilità economica non paga comunque il servizio, quindi a pagare appena 96 euro annui sono le famiglie che hanno la possibilità di spendere anche molto di più». Eppure sono ben 78 gli utenti che non hanno pagato la seconda rata nell’anno scolastico appena terminato. «Se poi consideriamo», aggiunge l’assessore, «che solo per gli stipendi e gli straordinari di ogni singolo autista spendiamo circa 34 mila euro all’anno, mentre per la linea privata di cui ci serviamo affrontiamo una cifra di 30 mila euro tutto compreso (autista, benzina, bollo), appare evidente che il risparmio è garantito. Così come l’efficacia del trasporto dal momento che il privato deve garantire sempre il servizio mentre se al pubblico si rompe un pulmino i ragazzi restano a piedi». Per tutte queste ragioni, l’assessore ritiene che la strada della privatizzazione potrebbe essere quella giusta e confessa di avere già pronta una proposta di delibera che nei prossimi giorni approderà in commissione. «Una cosa è certa», conclude Fidanza, «anche se il servizio non verrà privatizzato, saremo ugualmente costretti ad aumentare le tariffe degli scuolabus».

Antonella Luccitti

©RIPRODUZIONE RISERVATA