replica alle accuse del comune
Fidia: per i cimiteri tariffe accettabili
PESCARA. Fidia, la società che gestisce i due cimiteri di Pescara, respinge l’accusa del Comune di applicare tariffe troppo elevate per i servizi offerti ai cittadini. «Sarebbe veramente originale»,...
PESCARA. Fidia, la società che gestisce i due cimiteri di Pescara, respinge l’accusa del Comune di applicare tariffe troppo elevate per i servizi offerti ai cittadini. «Sarebbe veramente originale», scrive il presidente della società Francesco Remigio in una lettera indirizzata all’assessore comunale Isabella Del Trecco, «chiedere a un cittadino di sborsare 1.700 euro per l’esumazione della salma di un proprio caro e per la sua risepoltura nel caso in cui il corpo non si sia mineralizzato». Il riferimento del responsabile del cda della Fidia è al caso portato come esempio qualche giorno fa dall’assessore. Una donna che, per l’esumazione di tre parenti, due dei quali sottoposti alla successiva inumazione per 5 anni in quanto non ancora mineralizzati, si sarebbe vista chiedere dalla società 1.700 euro». Un prezzo che l’assessore ha giudicato esagerato, al punto da avviare un’inchiesta.
La società ha replicato presentando il suo tariffario. Per l’esumazione di una salma verrebbero richiesti 264,51 euro più Iva; per la riduzione in resti, 138,88 più Iva; per l’inumazione a cinque anni, 99,18 più Iva. «Ove sia possibile procedere alla riduzioni in resti», spiega il presidente, «il costo sostenuto dal cittadino è di 403,99 euro oltre l’Iva. Ove la riduzione in resti non sia possibile, perché la salma non risulta mineralizzata e si proceda all’inumazione con concessione quinquennale, al cittadino viene addebitato il costo per la concessione a cinque anni e l’inumazione, e riaccreditato quello per la riduzione in resti, con la conseguenza che, in questo secondo caso, il costo per l’utenza scende da 403,39 euro più Iva, a 363,39 euro più Iva. Somme ben lontane dai 1.700 euro». Insomma, i conti non tornano. L’assessore, giorni fa, aveva riferito di aver ricevuto diverse lamentele da parte di cittadini per le tariffe troppo alte. La Del Trecco ha persino inviato una lettera per chiedere chiarimenti alla società. Ma al presidente non risulta tutto ciò. «Non risulta che l’assessore abbia mai dovuto avviare indagini sull’esosità delle tariffe», sottolinea Remigio, «né che abbia mai richiesto spiegazioni alla nostra società. Spiegazioni che, ove venissero richieste, sarebbero fornite con immediatezza e con i relativi supporti giuridici ed economici».
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