Fontanelle, le case popolari restano senza i portoni
La protesta dei residenti di via Caduti per Servizio: da un mese con i muri rotti Dopo i primi lavori nessuno interviene per rimettere i nuovi infissi
PESCARA. Da circa un mese decine di famiglie di via Caduti per Servizio, a Fontanelle, vivono senza più il portone di ingresso che è stato smontato senza però prevedere per tempo la sostituzione. A segnalare la problematica, che riguarda nello specifico le palazzine ai numeri civici 33, 35 e 37, sono gli stessi residenti preoccupati dal fatto che senza portoni chiunque è libero di entrare e di arrivare fino alle porte degli appartamenti senza incontrare alcun ostacolo. La causa di questa situazione sono i lavori che a Fontanelle sta eseguendo il Comune, proprietario degli immobili, che al piano terra delle palazzine di via Caduti per Servizio sta ricavando dei locali commerciali. Tra i lavori programmati c’era anche la creazione di un nuovo portone di ingresso per le palazzine dal civico 33 al 37 fronte strada al posto di quello che c’era prima che permetteva l’accesso solo dal retro o attraverso dei piccoli viottoli sul lato principale di via Caduti per Servizio. Nel giro di una giornata gli operai, da un lato hanno rimosso i vecchi portoni e dall’altro hanno sfondato il muro dalla parte opposta dove deve essere posizionato quello nuovo. Eseguite queste due operazioni nessuno si è poi preoccupato di chiudere il muro e installare il nuovo ingresso.
Da circa trenta giorni l’accesso è completamente libero e solo un paio di giorni fa sono state rimurate parzialmente, con una fila di mattoni forati, le pareti che danno sul retro dove prima c’era l’entrata. «Per montare un portone nuovo», lamenta Croce Naccarella dell’associazione Insieme per Fontanelle, «ci vogliono due giorni, qui da un mese invece ci hanno lasciato senza nessuna barriera, chiunque può entrare a qualsiasi ora».
Altra criticità segnalata da chi vive da quelle parti è la muratura delle uscite esterne dei locali dell’autoclave, chiuse per creare i nuovi ambienti a fini commerciali. Il timore è che in caso di incendio non ci sarebbero vie di fuga visto che la porta interna della camera dell’autoclave è situata di lato all’ascensore e alla fine delle scalinate. I residenti provano anche un senso di rammarico per la scelta di destinare fondi alla creazione di locali a uso negozio e non invece alla manutenzione delle palazzine che presentano segni evidenti di deterioramento come i cornicioni sgretolati e la ruggine ai ferri che sporgono dalle tamponature. In buono stato si presenta invece il parco della Serenità la cui manutenzione è affidata a Insieme per Fontanelle: «Facciamo quello che possiamo», spiega Naccarella, «ma abbiamo detto più volte che non possiamo occuparci della chiusura dell’area verde, spesso c’è brutta gente che non vuole andar via e non siamo nella condizione di farli uscire».
Resta ancora incompiuta la palestra comunale, i cui lavori si sono fermati 4 mesi fa dopo 6 mesi di cantiere utili alla costruzione del tetto della struttura. Sono passati diversi anni, è stata spesa una ingente somma di denaro ma siamo di fronte a un’opera incompiuta. Nella rotatoria che immette in via Caduti per Servizio da mesi giace a terra sradicata la freccia che segnala la rotonda, mentre le erbacce delle aiuole del nuovo svincolo di Fontanelle che immette su via Tirino sono ancora lì, come la mini discarica in strada Fosse Cavone che in compenso però adesso ha l’asfalto rifatto.
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