Frana, la Regione stanzia 600 mila euro per la zona colpita

Caramanico Terme, parte l’intervento del Genio civile I primi lavori previsti sull’alveo del fiume Orte

CARAMANICO TERME. La Regione stanzia 600mila euro per il risanamento idrogeologico del territorio caramanichese. Il dissesto diffuso, che finora ha procurato danni ingentissimi, iniziò nel 1989 con la frana che cancellò parte della strada 487 per Sant'Eufemia. Quella del febbraio 2010, che ha coinvolto il pendio di Fontegrande-Pisciarello, immediatamente a ridosso del centro abitato e il distacco del macigno di pietra dal versante la Civita, dello scorso novembre, finito sulla strada regionale, sono altri due esempi della gravità del dissesto in atto sul territorio caramanichese che assume caratteristiche di vera e propria emergenza.

I punti di erosione più gravi sono a valle del centro urbano e degli altri agglomerati periferici sul versante della sponda destra del fiume Orte. «Nel 2006», ricorda il sindaco Mario Mazzocca, «istituimmo un gruppo di lavoro per l'elaborazione di una strategia progettuale atta a risolvere l'annoso problema del dissesto idrogeologico. Abbiamo, fin da allora, interessato gli organi istituzionali preposti affinché si ponesse riparo a tale situazione di reale e contingente emergenza e ci siamo dotati, non senza sacrifici, di progetti esecutivi. L'anno scorso, il primo importante risultato, il finanziamento di un milione di euro per i lavori di consolidamento del movimento franoso di Fonte Grande, cantiere che dovrà aprirsi agli inizi del prossimo mese di aprile.

«La recente notizia del prossimo intervento programmato dal Genio civile», fa notare il sindaco, «e finanziato dalla Regione per circa 600mila euro, nonostante il lento, progressivo e latente movimento del fenomeno, può alleviare le preoccupazioni finora sempre crescenti della nostra comunità, anche perché l'area di dissesto resta sempre ad immediato ridosso del centro storico, più precisamente nella zona a valle della chiesa madre di Santa Maria Maggiore».

I lavori saranno concentrati sull'alveo del fiume Orte al fine di abbassare la velocità di deflusso delle acque e ridurre il potere di erosione sulle sponde. «Questi», spiega l'assessore ai lavori pubblici Claudio Cavallucci, «consistono nella realizzazione di una briglia e una controbriglia in cemento armato, nella ricostruzione del coronamento di due controbriglie esistenti e nel rinforzo delle attestature alle sponde mediante massicciata in pietra. Tali opere sono finalizzate a rallentare la velocità dell'acqua riducendone l'energia soprattutto in occasione delle piene». «Ove necessario», lungo il tratto di asta fluviale oggetto dell'intervento, in presenza di erosioni spondali», conclude l'assessore, «si adotteranno scogliere in massi di varia pezzatura con dimensioni che assicurano stabilità. Un intervento complesso che richiederà studi appropriati».

Walter Teti

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