«Francavilla è nel degrado»

La denuncia dei consiglieri Pdl: «Città sporca e senza verde»

FRANCAVILLA. Il Pdl punta il dito contro il degrado della città. A denunciare la scarsa attenzione dell'amministrazione del sindaco Nicolino Di Quinzio per il decoro di strade, piazze e marciapiedi sono i consiglieri di minoranza Carlo De Felice e Rocco Cappelletti. «L'incuria dell'amministrazione e di chi per conto suo gestisce la manutenzione è a livelli intollerabili».

A parlare è il consigliere Carlo De Felice che prosegue: «Strade dissestate, sporche e erbacce ovunque e, poi, buche e avallamenti nelle strade interne, ma anche sul lungomare e sulle arterie centrali. Si presenta così la nostra Francavilla, località balneare, poco prima dell'inizio della stagione estiva. Le strade sono piene di buche o di rattoppi mal livellati, in alcuni punti l'asfalto è talmente usurato da essere ai limiti della praticabilità», rincara De Felice, «i marciapiedi sono spesso dissestati, crepati e scivolosi in caso di pioggia, per non parlare delle pavimentazioni delle sedi stradali di molti vicoli del paese alto.

Le ultime segnalazioni, in ordine di tempo, riguardano dissesti su strade importanti, quali via D'Annunzio, via Tosti, viale Nettuno, zona nord di viale Alcione, piazza Sant'Alfonso, piazza Tirreno e il paese alto». Un capitolo a parte, secondo l'esponente Pdl, riguarda il verde pubblico «quasi inesistente, se paragonato a molte altre città».  Per il Pdl non stanno meglio le zone collinari esterne al centro urbano. «Le aree rurali non sono mai state così sporche e piene di erbacce», incalza il consigliere Rocco Cappelletti. «Tutta la fascia rurale, dal Foro a Fontechiaro, versa in condizioni sconvolgenti.

Da due anni non si fa manutenzione e se già in passato la situazione era critica, figuriamoci adesso», spiega Cappelletti. «Nelle zone a confine dei paesi in cui è stata avviata la raccolta dei rifiuti porta a porta, si aggiunge anche il disagio dei cumuli di rifiuti abbandonati a terra vicino ai cassonetti che, con il caldo, si decompongono ammorbando l'aria circostante».

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