Francavilla, il porto rischia di restare un’eterna incompiuta
L’assessore Giangiacomo: il Comune deve ancora decidere L’ex sindaco Angelucci: se non si farà pagheranno i cittadini
FRANCAVILLA. Bisognerà attendere ancora parecchio tempo prima di vedere completato il porticciolo per la piccola pesca, o prima di sapere di non poterlo avere più. Tutto è ancora fermo a quell'ottobre del 2009, al sequestro preventivo da parte della magistratura e a tutte le vicende successive relative all’inquinamento del sito.
E così sarà sino a che l'iter giudiziario, e quello burocratico, non volgeranno al termine. Lo conferma Mario Giangiacomo, assessore comunale ai lavori pubblici, che in questi giorni sta lavorando con gli uffici per accelerare la messa in sicurezza dell'area cantiere, chiusa ormai da più di tre anni. «Abbiamo dato mandato alla direzione dei lavori di provvedere alla messa in sicurezza dell'area, anche per una questione di decoro urbano», precisa l'assessore, «tutto questo, mentre stiamo sbrigando una serie di incombenze burocratiche che si trascinano da tempo. Recentemente è stato nominato il responsabile unico del procedimento, figura che mancava, ed ora stiamo provvedendo a nominare uno o più collaudatori, figura prevista dall'accordo quadro tra lo Stato, la Regione e il Comune». L’assessore ricorda che l'articolo 8 dell'accordo prevedeva la nomina di collaudatori entro trenta giorni dall'inizio dei lavori, ma questo, sostiene «non è mai stato fatto, mentre invece è previsto per legge».
Quanto al destino del porto, Giangiacomo ritiene che sia ancora presto per parlare. «Non abbiamo preso ancora alcuna decisione, e non lo faremo sino a che l'iter giudiziario non sarà concluso. Occorre assolutamente evitare che si presentino errori procedurali».
Della questione nei giorni scorsi ha parlato anche Enrico Di Nicola, ex procuratore della Repubblica di Bologna e Pescara, nominato consulente del Comune per la legalità quando era sindaco Nicolino Di Quinzio. Di Nicola ha descritto al programma “Codice a Barre” di Rai Tre il degrado del porto e le prospettive di quella che potrebbe rimanere un'incompiuta. Un intervento che fa infuriare l'ex sindaco Roberto Angelucci, che ha fortemente voluto, quando era primo cittadino, la realizzazione dell'approdo per la piccola pesca. «Non capisco perchè si stia insistendo con interventi di questo tipo», dice polemicamente Angelucci, «io ero stato eletto sulla base di un programma che prevedeva la costruzione del porto, che oltre ad offrire uno spazio ai pescatori avrebbe offerto lavoro ed una serie di servizi. All'amministrazione comunale dico di accelerare, di sollecitare il ministero dell'Ambiente affinchè autorizzi la ripresa dei lavori, preso atto che questa è un'opera importante per Francavilla e che le analisi sono buone. Se l'approdo non sarà concluso, questo lo pagheranno i cittadini, poichè anche i due milioni dati dalla Regione al Comune a suo tempo, soldi già spesi, dovranno essere restituiti se subentrerà il mancato rispetto dell'accordo di programma quadro».
Paola M.S. Toro
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