Funzionario sbaglia Asl rischia di pagare un debito due volte
Uno scambio di società fa scattare il pignoramento parte un’altra causa per risparmiare 61 mila euro
PESCARA. Un «errore» di un funzionario potrebbe costare alla Asl di Pescara un pignoramento di 61 mila euro: la Asl rischia di pagare 2 volte lo stesso debito. L’ultima parola spetta a un giudice. È una storia intricata, ma per ora con una certezza: se la Asl riuscirà a non gettare i soldi dalle finestre di via Paolini, il merito è di un avvocato che ha scoperto l’«errore»: uno scambio di società.
«Errore». La delibera 526 del 23 maggio scorso spiega cosa è successo: un dipendente della Asl, chiamato in tribunale per la dichiarazione di terzo nel pignoramento, ha confuso una società con un’altra. Al centro del caso c’è il pignoramento che ruota intorno all’affitto di locali non pagato da una ditta: il proprietario di una serie di locali vanta un credito dalla Prodiesan srl di Pescara e, per questo, ha ottenuto dal tribunale un atto di pignoramento verso la Asl di 61 mila euro. In aula, la Asl ha detto sì alla dichiarazione di terzo e il pignoramento è diventato esecutivo.
Delibera. Ma la delibera spiega che la Asl non ha debiti con la Prodiesan, ditta pescarese che si occupa di riabilitazione ortopedica, ma con un’altra società, la Ortopedia Prodiesan, impegnata nello stesso settore e sempre di Pescara: «L’errore nel rendere la dichiarazione di terzo», spiega la delibera, «è stato determinato, oltre che dalla denominazione pressocché identica delle 2 società, dalla coincidenza della via e numero civico delle sedi».
Scambio di società. Uno scambio di società scoperto grazie alla lettera di un avvocato, Federico Di Giovanni, che assiste la Ortopedia Prodiesan: quando la Asl ha girato i documenti del pignoramento alla Ortopedia Prodiesan, Di Giovanni ha scritto una nota riservata al dipartimento degli Affari legali e del Personale della Asl, guidato dal dirigente Vero Michitelli, per spiegare l’errore.
In causa. Adesso, la Asl è costretta a correre ai ripari per ritrattare la dichiarazione di terzo ed evitare così di pagare 2 volte lo stesso debito. Cioè una volta al creditore sbagliato, il proprietario dei locali, e un’altra al creditore giusto, la Ortopedia Prodiesan. Metterci una pezza, però, non sarà gratis: il direttore generale Claudio D’Amario ha dovuto affidare all’avvocato Guido Cappuccilli l’incarico di impugnare l’atto esecutivo. La Asl punta alla revoca dell’ordinanza del giudice che ha disposto il pignoramento. Ottenerla non sarà un’impresa ma l’«errore» avrà un prezzo in termini di parcelle legali.
Debiti. Il debito con la Ortopedia Prodiesan, di 89.582 euro, è soltanto l’ultimo di una lista che si allunga sempre di più: la somma dei decreti ingiuntivi che pendono sulla Asl supera i 7 milioni di euro. La casa di cura Di Lorenzo di Avezzano (vedi articolo in alto) vuole 36 mila euro. Chiede 5.646,55 euro la Itop officine ortopediche spa di Palestrina. La Asl non vuole pagare: «Le fatture», dice la delibera 552, «sono state pagate prima del deposito del decreto ingiuntivo». Torna d’attualità, poi, a causa di un azzeramento del giudizio, un decreto ingiuntivo vecchio di 3 anni che porta la firma della Farmaconsulting srl di Modugno: la cifra che la società chiede è di 450.527,87 euro. La Asl è pronta a opporsi un’altra volta.
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