Furto negli uffici del Comune
Stanze a soqquadro, spariti documenti e un telefonino.
PESCARA. Porte sfondate, armadi aperti, fogli sparsi dappertutto. Ieri mattina, i dipendenti del Comune hanno ritrovato così alcuni uffici. Durante la notte, dei ladri sono penetrati all’interno del palazzo, hanno rovistato nei cassetti e negli archivi e hanno portato via documenti, un telefonino e un piccolo registratore digitale. Alle 8, durante l’entrata degli impiegati, il Comune già pullulava di agenti delle forze dell’ordine. Sul posto sono arrivati uomini della questura, della polizia scientifica, carabinieri e, in tarda mattinata, si è vista anche la Digos. C’è stata grande apprensione tra i dipendenti. A dare l’allarme è stato uno dei funzionari del settore patrimonio che, al suo arrivo alle 7,40, si è accorto di quanto era accaduto. Qualcuno ha parlato di furto stranissimo, perché i ladri non hanno portato via quadri, computer o altri oggetti di valore. Ma sono sembrati maggiormente interessati alle carte conservate in Comune.
In particolare, a quelle contenute nell’armadio del neo direttore generale, Stefano Ilari, insediatosi in Comune giovedì scorso, e all’interno del provveditorato e patrimonio, l’ufficio al piano terra guidato fino a due anni fa dall’allora braccio destro dell’ex sindaco, Luciano D’Alfonso, Guido Dezio, reintegrato di recente con la qualifica di funzionario. I ladri si sarebbero introdotti all’interno del palazzo passando proprio dal provveditorato. Sono probabilmente penetrati attraverso una finestra lasciata inavvertitamente aperta. Dopo aver rovistato dentro la stanza e negli armadi, hanno sfondato la porta, solitamente chiusa a chiave, che separa l’ufficio dal corridoio principale, dove ci sono gli ascensori e le scale. Avrebbero poi rovistato in alcune cassettiere, prelevando un mazzo di chiavi per aprire le porte del servizio controllo di gestione.
Sono quindi saliti al primo piano, dove sono state prelevate altre chiavi - per aprire gli uffici di gabinetto - dal cassetto della scrivania dell’usciere, addetto alla segreteria del sindaco, Luigi Albore Mascia. Non si sa bene se i ladri si siano introdotti anche nelle stanze del primo cittadino, ma in queste non sono state rilevate effrazioni. Quello che è certo è che i ladri si sono poi diretti nell’ufficio del nuovo direttore generale, Stefano Ilari, occupato fino a pochi giorni fa dall’ex capo di gabinetto di D’Alfonso, Marco Molisani. Nella sua stanza c’è un armadio che è stato spostato recentemente dall’ufficio del segretario generale, Luca Francesco Paolo Russo. E proprio quell’armadio avrebbe incuriosito i ladri. Gli sportelli sono stati ritrovati aperti e all’interno c’erano delle pratiche in disordine.
Adesso, la scientifica sta verificando se siano stati portati via alcuni vecchi faldoni. Al direttore generale, comunque, è stato rubato un telefonino di servizio, consegnato dall’ente proprio giovedì scorso al momento del suo insediamento. Il raid è poi proseguito al secondo piano. Più precisamente, nella stanza del gruppo di Rifondazione comunista. Il segretario, Maurizio Carminelli, ha denunciato la scomparsa di un mini registratore digitale di sua proprietà, utilizzato per registrare lo svolgimento delle sedute di alcune commissioni consiliari. Ieri mattina mancava anche una tavoletta di cioccolata. Prima di lasciare il Comune, i ladri hanno lasciato uno dei mazzi di chiavi davanti al gruppo del Pdl. Ora è in corso un controllo di tutti documenti. Dai primi accertamenti, risulterebbero mancanti alcuni atti riguardanti le assegnazioni degli alloggi popolari. E’ molto probabile che verranno esaminate anche le registrazioni delle telecamere posizionate agli ingressi.
In particolare, a quelle contenute nell’armadio del neo direttore generale, Stefano Ilari, insediatosi in Comune giovedì scorso, e all’interno del provveditorato e patrimonio, l’ufficio al piano terra guidato fino a due anni fa dall’allora braccio destro dell’ex sindaco, Luciano D’Alfonso, Guido Dezio, reintegrato di recente con la qualifica di funzionario. I ladri si sarebbero introdotti all’interno del palazzo passando proprio dal provveditorato. Sono probabilmente penetrati attraverso una finestra lasciata inavvertitamente aperta. Dopo aver rovistato dentro la stanza e negli armadi, hanno sfondato la porta, solitamente chiusa a chiave, che separa l’ufficio dal corridoio principale, dove ci sono gli ascensori e le scale. Avrebbero poi rovistato in alcune cassettiere, prelevando un mazzo di chiavi per aprire le porte del servizio controllo di gestione.
Sono quindi saliti al primo piano, dove sono state prelevate altre chiavi - per aprire gli uffici di gabinetto - dal cassetto della scrivania dell’usciere, addetto alla segreteria del sindaco, Luigi Albore Mascia. Non si sa bene se i ladri si siano introdotti anche nelle stanze del primo cittadino, ma in queste non sono state rilevate effrazioni. Quello che è certo è che i ladri si sono poi diretti nell’ufficio del nuovo direttore generale, Stefano Ilari, occupato fino a pochi giorni fa dall’ex capo di gabinetto di D’Alfonso, Marco Molisani. Nella sua stanza c’è un armadio che è stato spostato recentemente dall’ufficio del segretario generale, Luca Francesco Paolo Russo. E proprio quell’armadio avrebbe incuriosito i ladri. Gli sportelli sono stati ritrovati aperti e all’interno c’erano delle pratiche in disordine.
Adesso, la scientifica sta verificando se siano stati portati via alcuni vecchi faldoni. Al direttore generale, comunque, è stato rubato un telefonino di servizio, consegnato dall’ente proprio giovedì scorso al momento del suo insediamento. Il raid è poi proseguito al secondo piano. Più precisamente, nella stanza del gruppo di Rifondazione comunista. Il segretario, Maurizio Carminelli, ha denunciato la scomparsa di un mini registratore digitale di sua proprietà, utilizzato per registrare lo svolgimento delle sedute di alcune commissioni consiliari. Ieri mattina mancava anche una tavoletta di cioccolata. Prima di lasciare il Comune, i ladri hanno lasciato uno dei mazzi di chiavi davanti al gruppo del Pdl. Ora è in corso un controllo di tutti documenti. Dai primi accertamenti, risulterebbero mancanti alcuni atti riguardanti le assegnazioni degli alloggi popolari. E’ molto probabile che verranno esaminate anche le registrazioni delle telecamere posizionate agli ingressi.