LA VITTIMA DI ARIELLI: Il ricordo di chi LO conosceva
Geologo e volontario nel terremoto Era stato anche all’Aquila nel 2009
PESCARA . Aveva dato il suo contributo come volontario della protezione civile sia dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 che a seguito di quello verificatosi in Emilia nel 2012, dove era stato...
PESCARA . Aveva dato il suo contributo come volontario della protezione civile sia dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 che a seguito di quello verificatosi in Emilia nel 2012, dove era stato impegnato a Cavezzo, un paese del Modenese. Non si tirava mai indietro Alessio Carulli, 42 anni, di Arielli, sempre attivo nel suo lavoro di geologo ma anche nel volontariato, al punto da partire con il gruppo dei vigili del fuoco in congedo di Lanciano per aiutare le persone terremotate. Proprio da quel gruppo di protezione civile frentana ora lo piangono, increduli per l’accaduto: «Era sempre pronto, ogni volta che ce n’era bisogno non diceva mai di no, su di lui si poteva contare», raccontano. Alessio aveva anche la specializzazione in antincendio boschivo, pertanto contribuiva alla lotta ai roghi, soprattutto in questi periodi d’estate. «Sarà una stella che illuminerà il cielo, sarà sempre con noi», aggiungono dai vigili del fuoco in congedo di Lanciano.
Dopo gli studi in Geologia svolti all’Università di Pisa era tornato a vivere nel suo paese con la famiglia, in un’abitazione di via Valle, alle porte di Arielli. Era impegnato nella professione di geologo come libero professionista ma aiutava anche il padre Vittorio nel lavoro tra i campi. Lascia inoltre la mamma Gilda e una sorella architetto, Stefania. Dal paese l’amministrazione comunale e la comunità si stringono alla famiglia della vittima, «un giovane e competente professionista che amava il proprio lavoro» fanno sapere dal Comune.
Chi lo conosceva bene è il sindaco di Frisa, Nicola Labbrozzi, geologo proprio come il compianto 42enne. Con lui ha collaborato in diverse occasioni: «Bravissimo nel suo lavoro e grande appassionato di speleologia» sono le parole del primo cittadino collega e amico di Alessio. Si mostra ancora incredulo per quanto accaduto: «Era un bravissimo ragazzo, sempre attivo e impegnato in molteplici campi». Tramite l’Ordine dei geologi, ad esempio, aveva svolto anche attività nelle scuole con delle lezioni per far conoscere la geologia ai ragazzi. E proprio dall’Ordine parlano di «un collega ma soprattutto un amico per tanti di noi che lo hanno conosciuto e apprezzato per la sua grande disponibilità e serietà».
La sua passione per la speleologia poi lo aveva portato da qualche anno a diventare socio dello Speleo club Chieti con cui si dava da fare per la valorizzazione del territorio. Dallo stesso club teatino arriva il ricordo di un uomo «solare ed entusiasta, sempre pronto a farsi avanti per aiutare». (a.s.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Dopo gli studi in Geologia svolti all’Università di Pisa era tornato a vivere nel suo paese con la famiglia, in un’abitazione di via Valle, alle porte di Arielli. Era impegnato nella professione di geologo come libero professionista ma aiutava anche il padre Vittorio nel lavoro tra i campi. Lascia inoltre la mamma Gilda e una sorella architetto, Stefania. Dal paese l’amministrazione comunale e la comunità si stringono alla famiglia della vittima, «un giovane e competente professionista che amava il proprio lavoro» fanno sapere dal Comune.
Chi lo conosceva bene è il sindaco di Frisa, Nicola Labbrozzi, geologo proprio come il compianto 42enne. Con lui ha collaborato in diverse occasioni: «Bravissimo nel suo lavoro e grande appassionato di speleologia» sono le parole del primo cittadino collega e amico di Alessio. Si mostra ancora incredulo per quanto accaduto: «Era un bravissimo ragazzo, sempre attivo e impegnato in molteplici campi». Tramite l’Ordine dei geologi, ad esempio, aveva svolto anche attività nelle scuole con delle lezioni per far conoscere la geologia ai ragazzi. E proprio dall’Ordine parlano di «un collega ma soprattutto un amico per tanti di noi che lo hanno conosciuto e apprezzato per la sua grande disponibilità e serietà».
La sua passione per la speleologia poi lo aveva portato da qualche anno a diventare socio dello Speleo club Chieti con cui si dava da fare per la valorizzazione del territorio. Dallo stesso club teatino arriva il ricordo di un uomo «solare ed entusiasta, sempre pronto a farsi avanti per aiutare». (a.s.)
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