Giallo nelle foto della tangente Fatture cancellate col bianchetto
Il presidente De Santis: «Ci sono alterazioni nei documenti prodotti dalla consulenza di Del Turco» Il titolare della ditta Emoter chiamato a testimoniare di nuovo per chiarire le date dei lavori a Villa Pini
PESCARA. «Nelle fatture della Emoter ci sono alterazioni, cancellature con il bianchetto in alcune parti della descrizione. Riconvochiamo il testimone Filippo Colanzi». Accade che al processo sanità, le cui udienze sfilano via tra battibecchi, accuse e repliche, sia il presidente del collegio Carmelo De Santis a inserire un elemento di sorpresa, a riportare in aula l’argomento più delicato del processo: le foto di Vincenzo Angelini, soldi e mele con cui l’ex titolare di Villa Pini avrebbe documentato la consegna di una presunta tangente a Ottaviano Del Turco. Le foto di Angelini sono del 2 novembre 2007 come dicono i pm oppure è vera la consulenza di Del Turco che le ha retrodatate negando quindi la presunta tangente? E’ stato De Santis ad aprire al dubbio e a farlo attraverso un’ordinanza letta a fine udienza in cui ha stabilito che «su base di una nota del 5 aprile della Guardia di finanza di Chieti sono state ravvisate alterazioni e cancellature con il bianchetto» nelle fatture presentate dalla consulenza di Del Turco e che quindi è necessario chiamare a testimoniare per la seconda volta chi ha emesso le fatture, Colanzi, in modo che spieghi cosa c’è in quei documenti. Colanzi è il titolare di una ditta, la Emoter, che ha svolto lavori nei pressi di Villa Pini. Nel mare magnum del processo sanità, i cui imputati sono 25 e si chiamano Del Turco, Sabatino Aracu, Angelini e tanti ex assessori, quella di Colanzi sarebbe potuta apparire come una testimonianza di poco peso se il suo nome non fosse stato chiamato in causa dalla difesa di Del Turco, dalla consulenza del perito Giacomo Gloria che con un percorso elaborato, l’11 marzo scorso, ha spiegato perché quelle foto di Angelini non sono databili novembre 2007 – la data sostenuta dai pm della presunta tangente consegnata a Del Turco – ma devono essere collocate un anno prima, nel 2006. Gloria aveva spiegato che tra tutte le foto di Angelini quelle databili con certezza erano di un giornale del 16 giugno 2006 e dei lavori compiuti dalla ditta Emoter vicino a Villa Pini nell’ottobre-novembre 2006 portando a riscontro le fatture di quei lavori e la deposizione di Colanzi. Due margini temporali, aveva proseguito la difesa, entro cui inserire la sequenza di mazzette, casa di Collelongo di Del Turco e mele e arrivare a dire, quindi, che a parlare erano le date del giornale e delle fatture: «L’anno è il 2006», disse Gloria. I pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, che il 6 maggio replicheranno alla datazione con il loro consulente Aurelio Cilli, cavalcano un’altra tesi, quella delle foto datate 2007 sostenuta dall’incidente probatorio che ha cristallizzato la parola di Angelini, dai prelievi dell’ex titolare di Villa Pini e dalla testimonianze puntando a dimostrare che sì, ci sarebbe stata la tangente in quel giorno di novembre. Ieri, è stato il tribunale a inserirsi tra accusa e difesa, acquisendo prima gli originali delle fatture e poi ravvisando, dietro nota della Finanza, che in quelle fatture della Emoter, come ha detto De Santis, ci sono «alterazioni, cancellature in alcune parti della descrizione dell’oggetto delle fatture» e, per capirne il motivo, De Santis richiama domani a deporre Colanzi. Prima dell’ordinanza del presidente, a testimoniare, erano stati alcuni testi della difesa degli ex assessori Vito Domenici e Antonio Boschetti. I testimoni del primo hanno sottolineato in particolare che Domenici non aveva rapporti con Aracu, mentre l’ex assessore Donato Di Matteo, chiamato a deporre in difesa di Boschetti, ha riferito di una serie di leggi in materia sanitaria sottolineando che «fu il consiglio a decidere di assegnare 25 posti alla clinica San Raffaele e 20 all’ospedale di San Valentino». Si torna in aula domani con Colanzi e l’ex ministro Sandro Bondi.
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