Parla il presidente di Federalberghi
Giovannelli: «Potremmo averne anche il doppio»
PESCARA. Otto Bandiere blu assegnate dalla Fee Italia rimangono un numero basso in confronto alle potenzialità che il territorio offre. L’Abruzzo potrebbe ambire ad averne molte di più.A sostenere...
PESCARA. Otto Bandiere blu assegnate dalla Fee Italia rimangono un numero basso in confronto alle potenzialità che il territorio offre. L’Abruzzo potrebbe ambire ad averne molte di più.
A sostenere questa tesi è Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi – Confcommercio Abruzzo.
Presidente Giovannelli, perché è importante avere la Bandiera blu?
«Perché rappresenta una sorta di carta dei servizi ambientali e pubblici che il territorio offre e vende alla domanda turistica».
Quali ambiti racchiude questa cosiddetta carta dei servizi?
«Non è legata solo ed esclusivamente al turismo balneare. Possiamo considerarla una certificazione della credibilità di un territorio per quanto concerne i servizi pubblici comunali, in relazione a ciò che viene offerto ai cittadini e all’utenza turistica».
Cosa significa vantare otto Bandiere blu su una costa di oltre 130 chilometri?
«Possiamo dire di essere al 50 per cento dell’ambizione che dovremmo avere. Tutto questo anche in considerazione del fatto che circa dieci anni fa l’Abruzzo ha voluto legare il brand “Regione Verde d’Europa” all’immagine del territorio. Potenzialmente siamo nelle condizioni di poter assicurare la Bandiera blu all’intera costa abruzzese. Se oggi questo non è avvenuto, la responsabilità è di quelle municipalità che hanno sottovalutato l’importanza di alcuni servizi di monitoraggio. Sono mancati alcuni controlli che hanno pesato sul risultato finale».
In un contesto in cui viene valutata la salubrità del mare, secondo lei quanto incide la politica del rinnovamento degli impianti di depurazione in Abruzzo?
«La qualità delle acque, la scarsità o il sottodimensionamento degli impianti di depurazione rappresentano le motivazioni madre per cui varie località oggi non hanno la possibilità di poter esporre la Bandiera blu. Attualmente ad esempio molti Comuni non possiedono piantine dei sottoservizi aggiornate. Altri non hanno preventivamente programmato l’incremento dei servizi di depurazione rispetto alla crescita degli impianti urbanistici».
La Bandiera blu ha effetti positivi sull’afflusso dei turisti?
«Parliamo di un vessillo che desta attenzione, perché è sintomatico di garanzia di una serie di servizi verso tutto il territorio. Le località che lo possiedono riscontrano quindi una maggiore attenzione nei propri confronti e un aumento della presenza di turisti».
Per concludere, qual è l’appello che si sente di fare? «Stiamo collaborando attivamente in molti territori dove le organizzazioni locali hanno creato delle collaborazioni forti con le municipalità, al fine di stabilire una connessione con le società che gestiscono gli acquedotti. Tra gli esempi più virtuosi ci sono Albatour per Alba Adriatica e Martintour per Martinsicuro, che hanno iniziato ad avere relazioni importanti con il gestore delle depurazioni. Le esperienze di collaborazione con gli enti pubblici e le municipalità di Alba e Martinsicuro sono un esempio regionale. D’altronde non è un caso che Alba Adriatica abbia sconfitto definitivamente il divieto di balneazione».
Alfredo Sitti
A sostenere questa tesi è Giammarco Giovannelli, presidente di Federalberghi – Confcommercio Abruzzo.
Presidente Giovannelli, perché è importante avere la Bandiera blu?
«Perché rappresenta una sorta di carta dei servizi ambientali e pubblici che il territorio offre e vende alla domanda turistica».
Quali ambiti racchiude questa cosiddetta carta dei servizi?
«Non è legata solo ed esclusivamente al turismo balneare. Possiamo considerarla una certificazione della credibilità di un territorio per quanto concerne i servizi pubblici comunali, in relazione a ciò che viene offerto ai cittadini e all’utenza turistica».
Cosa significa vantare otto Bandiere blu su una costa di oltre 130 chilometri?
«Possiamo dire di essere al 50 per cento dell’ambizione che dovremmo avere. Tutto questo anche in considerazione del fatto che circa dieci anni fa l’Abruzzo ha voluto legare il brand “Regione Verde d’Europa” all’immagine del territorio. Potenzialmente siamo nelle condizioni di poter assicurare la Bandiera blu all’intera costa abruzzese. Se oggi questo non è avvenuto, la responsabilità è di quelle municipalità che hanno sottovalutato l’importanza di alcuni servizi di monitoraggio. Sono mancati alcuni controlli che hanno pesato sul risultato finale».
In un contesto in cui viene valutata la salubrità del mare, secondo lei quanto incide la politica del rinnovamento degli impianti di depurazione in Abruzzo?
«La qualità delle acque, la scarsità o il sottodimensionamento degli impianti di depurazione rappresentano le motivazioni madre per cui varie località oggi non hanno la possibilità di poter esporre la Bandiera blu. Attualmente ad esempio molti Comuni non possiedono piantine dei sottoservizi aggiornate. Altri non hanno preventivamente programmato l’incremento dei servizi di depurazione rispetto alla crescita degli impianti urbanistici».
La Bandiera blu ha effetti positivi sull’afflusso dei turisti?
«Parliamo di un vessillo che desta attenzione, perché è sintomatico di garanzia di una serie di servizi verso tutto il territorio. Le località che lo possiedono riscontrano quindi una maggiore attenzione nei propri confronti e un aumento della presenza di turisti».
Per concludere, qual è l’appello che si sente di fare? «Stiamo collaborando attivamente in molti territori dove le organizzazioni locali hanno creato delle collaborazioni forti con le municipalità, al fine di stabilire una connessione con le società che gestiscono gli acquedotti. Tra gli esempi più virtuosi ci sono Albatour per Alba Adriatica e Martintour per Martinsicuro, che hanno iniziato ad avere relazioni importanti con il gestore delle depurazioni. Le esperienze di collaborazione con gli enti pubblici e le municipalità di Alba e Martinsicuro sono un esempio regionale. D’altronde non è un caso che Alba Adriatica abbia sconfitto definitivamente il divieto di balneazione».
Alfredo Sitti