Grande Pescara: Mascia critico sul progetto

Il sindaco: servono contenuti. Ribatte Costantini (Mov139): Discutere oggi della fase tecnica del progetto è come commentare una partita prima che sia iniziata

PESCARA. «Forse, prima di concepire “grandi” concetti e grandi contenitori, andrebbero progettati anche i contenuti per dare quelle risposte concrete che poi i Comuni, a loro volta, sono chiamati a dare ai propri amministrati». Così il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, ha commentato la scelta, fatta dal consiglio regionale, nei giorni scorsi, di indire il referendum sulla costituzione della Grande Pescara, con l'unificazione di Pescara, Montesilvano e Spoltore, in un'unica municipalità di 192mila abitanti.

«Sicuramente dare la parola ai cittadini è sempre un momento di democrazia di estrema rilevanza», ha aggiunto Mascia, «ma, prima di giungere al voto, vanno chiariti molti aspetti burocratico-pratico-amministrativi, aspetti con cui, una volta costituita la Grande Pescara, si troveranno a fare i conti in maniera diretta gli stessi sindaci, aspetti con cui chi non ha fatto una tale esperienza amministrativa non sempre ha dimestichezza. Ai grandi “pensatori” che hanno ideato e redatto la magnifica iniziativa della Grande Pescara vorrei chiedere come intendono organizzare i servizi primari garantiti dai tre Comuni e in questo caso da ridistribuire e decentrare, per garantire piena equità di trattamento tra le territorialità a quel punto unificate. E ai promotori vorrei chiedere se poi, concretamente, tale iniziativa ci permetterà di entrare veramente nel novero delle Aree Metropolitane, o se sarà un ingresso puramente nominativo e identificativo che ci andremo ad auto-attribuire».

«E infine», conclude il sindaco di Pescara, «vorrei loro chiedere come intendono rapportarsi con la ridistribuzione di quelle risorse sempre più esigue che attendono ai nostri rispettivi bilanci». «Apprezzo la posizione del sindaco Mascia sulla "Grande Pescara" perché, pur esprimendo dubbi e perplessità rispetto al merito, riconosce la legittimità del metodo del referendum, inteso come strumento di partecipazione dei cittadini». Così Carlo Costantini, consigliere regionale Mov139 e primo promotore della Grande Pescara, la proposta di fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore in un'unica grande città, risponde alle perplessità espresse dal primo cittadino del capoluogo adriatico sugli aspetti burocratico-amministrativi del progetto. «Comprendo anche l'origine dei suoi dubbi sulle scelte operative da compiere - prosegue il consigliere regionale - ma lo invito a collocarli nella fase corretta: quella tecnica, politica e legislativa che si aprirà solo dopo la conclusione positiva del referendum. Altrimenti, ci troveremmo a commentare l'esito di una partita, prima che sia iniziata». «Lasciamo che la democrazia faccia la sua parte - conclude Costantini - ed un attimo dopo potremo iniziare a discutere delle modalità con le quali realizzare la volontà dei cittadini. Farlo oggi tradisce soltanto un sentimento di paura del futuro. Invito il sindaco a recuperare un po' più di autostima rispetto al suo ruolo e fare la sua parte».

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