l'aquila
Grandi rischi, le tappe della vicenda
La vicenda giudiziaria sollevata da un esposto
La riunione della commissione
Il 31 marzo 2009 si riunì all’Aquila la commissione Grandi rischi per le valutazioni sullo sciame sismico che era in atto da alcuni mesi. Fu lanciato un messaggio rassicurante che indusse alcuni a restare a casa la notte tra il 5 e il 6 aprile. La catastrofe causò la morte di 309 persone.
La denuncia in Procura
L’avvocato aquilano Antonio Valentini, nell’estate 2009 dopo avere ascoltato alcuni familiari delle vittime, si convinse che le rassicurazioni indussero davvero molta gente a modificare le proprie abitudini che erano quelle di uscire di casa in seguito alle scosse. Di lì una sua denuncia alla Procura della Repubblica.
Parte l’inchiesta penale
Dopo una serie di valutazioni e di riscontri con altre parti civili, il pm Fabio Picuti avviò formalmente l’indagine con avvisi di garanzia e poi con le richieste di rinvio a giudizio per i sette scienziati accusati che vennero rinviati a giudizio per omicidio colposo e lesioni colpose.
Il processo di primo grado
Il processo di primo grado si svolse davanti al giudice unico Marco Billi. Un processo che andò avanti per quasi un anno con decine di dolorose testimonianze delle parti civili che dovettero rievocare davanti ai magistrati, per supportare l’accusa, le loro tremende esperienze. Tra i testimoni anche Guido Bertolaso il quale venne sempre individuato dall’accusa come il promotore di quella riunione per zittire il tecnico del radon Giampaolo Giuliani il quale ipotizzava scenari apocalittici che, purtroppo, si realizzarono. Il 22 ottobre 2012 ci fu la sentenza con una lunga camera di consiglio e la condanna per tutti gli imputati a sei anni di carcere.