Guerra tra bande a Pescara: arrestati 4 giovani di Vasto

Fermati dai carabinieri di Montesilvano quattro ragazzi accusati di aver aggredito due coetanei lo scorso 23 dicembre. Le accuse: sequestro di persona, danneggiamento, lesioni, violenza privata, ricettazione e riciclaggio

PESCARA. Hanno aggredito un giovane di una banda rivale e poi, in un secondo momento, hanno sequestrato un altro componente della stessa banda per picchiarlo e obbligarlo a vendere oggetti in oro: protagonisti dell'episodio quattro giovani di Vasto: Luis David Pollutri, 19 anni, Lorenzo Storto (19), Graziano Di Guilmi (19) e Cristian Pulina (20), arrestato dai carabinieri di Montesilvano per sequestro di persona, danneggiamento, lesioni, violenza privata, ricettazione e riciclaggio. Le richieste delle ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del Tribunale di Pescara, Luca De Ninis, su richiesta del Pm, Giampiero Di Florio.

Il fatto risale allo scorso 23 dicembre. Secondo le risultanze acquisite dai militari, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, i quattro, all'uscita di un locale del centro storico di Pescara hanno accerchiato un coetaneo di una banda rivale di Montesilvano e, dopo averlo portato via, lo hanno aggredito provocandogli lesioni guaribili in 30 giorni, prima di essere messi in fuga dagli amici del ragazzo che lo hanno accompagnato in ospedale.

Successivamente, la gang vastese, tornata all'uscita del locale, ha sequestrato un altro appartenente alla banda rivale, costringendolo a salire sulla loro auto, chiedendogli di svelare nomi e indirizzi dei suoi amici. Poi lo hanno portato nella pineta di Montesilvano, costringendolo a scavare una buca per cercare una pistola che però non è stata trovata. Quindi lo hanno picchiato, utilizzando la staccionata in legno della pineta, e infine lo hanno costretto ad andare a casa per cambiarsi i vestiti sporchi di sangue e prendere degli oggetti in oro per venderli in due negozi «Compro Oro» a Chieti.

Alle dieci di mattina il giovane venne rilasciato, e i carabinieri, da tempo sulle tracce della banda vastese, li fermarono grazie ad una pattuglia di Casalbordino, ma furono costretti a rilasciarli dopo averli perquisiti e controllati. Per identificare i quattro sono stati determinanti gli scontrini dei «Compro Oro» e le loro foto. Come appurato dagli investigatori, le due bande avevano avuto in passato motivi di contrasto all'interno di alcuni locali.

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