Guida l'Espresso, Niko super ma è tutto l’Abruzzo che vola

Tra “cappelli” e nuove entrate nella guida dei ristoranti: la cucina della regione si connota sempre più per qualità e fantasia. Romito si conferma al top. I Tinari premiati per la migliore carta dei vini in Italia

Resta nelle alte sfere della Nuova cucina italiana,con i suoi 19 ventesimi di perfezione confermati dalla Guida ai Ristoranti d'Italia de l'Espresso (36ª edizione, in uscita oggi), il bistellato Niko Romito con il suo Casadonna Reale a Castel di Sangro. Lo chef castellano originario di Rivisondoli, paladino della cucina dell'Abruzzo interno e dei suoi tesori gastronomici, rasenta il vertice assoluto della piramide dell'alta cucina italiana e, fermo al punteggio dello scorso anno, incarna il terzo miglior punteggio nazionale. Tra i primi nove chef vanto della Penisola. E di tutto il mondo, come sottolinea il direttore de Le Guide de l'Espresso Enzo Vizzari: «La "nuova cucina italiana" (copyright di questa Guida) è rispettata e ricercata» scrive nell'introduzione. «Si badi, non la cosiddetta "cucina delle nonne", che bene o male ha viaggiato per tutto il pianeta nell'ultimo secolo con i suoi stereotipi e le sue storpiature, quanto appunto quella dei Bottura e degli Alajmo, dei Beck e degli Scabin, moderna, aperta, "nuova" ma inequivocabilmente italiana. Rispettata e ricercata dai gourmet, dai critici, dagli stessi ristoratori di tutto il mondo".

Per trovare altri nomi abruzzesi tra i migliori ristoranti valutati dalla guida di Vizzari occorre saltare a piè pari l'area "due cappelli" (16.5 - 17.5/20 punti ) e planare decisamente nella zona "1 cappello" (15-16/20) dove si posiziona, da solo, la guardiese Villa Maiella. Ristorante che ottiene nella guida 2014 un premio che la porta al primo posto in Italia. Peppino Tinari e famiglia hanno ricevuto il Premio Kettmeier come Cantina dell'Anno  della Guida. Villa Maiella si distingue per la complessità e la ricchezza della carta dei vini. In trent'anni di esperienza, la cantina del ristorante ha raggiunto le 1200 etichette di vino e 100 di distillati, con una bella profondità di annate e una sensibilità per il territorio abruzzese tanto per i nomi più in vista quanto per i piccoli produttori. Tra le verticali più significative ci sono i vini Valentini e Masciarelli sin dagli anni '90.

Dietro Villa Maiella con appena mezzo punto in meno Marcello Spadone e famiglia alla Bandiera di Civitella Casanova, il brindisino Davide Pezzuto resident chef del Café Les Paillottes a Pescara; Nicola Fossaceca del Metrò di San Salvo (quest'anno in salita di mezzo punto). Seguono poi i ristoranti con 15/20: L'angolo d'Abruzzo a Carsoli, Beccaceci a Giulianova, Magione Papale a L'Aquila, Osteria degli ulivi a Montorio al Vomano, Angolino da Filippo a San Vito chietino, Cipria di mare a Teramo. Con 14,5/20 stazionano Locanda Manthonè a Pescara, L'Arca ad Alba Adriatica, Zunica 1880 a Civitella del Tronto, La Corniola a Pescocostanzo.

Più numerosi quelli con 14/20, punteggio di base perché la propria cucina sia definita "interessante per tipologia"; si tratta di Grotta dei Raselli (in salita di mezzo punto) a Guardiagrele, Duilio a Pescara, Lucia a Giulianova, Elodia a Camarda (L'Aquila), Esprì a Colonnella, Il Sestante a Martinsicuro, Taverna de li Caldora a Pacentro, Conchiglia d'oro a Pineto, Manetta e Vecchia Marina a Roseto, Locanda del Borgo dei mugnai a Tornimparte. Quadro piuttosto stabile, tra alti e bassi. Tra le complessive cinquanta tavole nelle pagine abruzzesi della Guida, i vari, e in parte nuovi, simboli segnalano nuovi ingressi (Minghino Cadadia ad Avezzano, Osteria dei Sani a Notaresco, Duilio a Pescara, Osteria La Corte a Spoltore), buon rapporto qualità/prezzo, cantina fornita, cibo multietnico, possibilità di pernottare. Enotavole di fresca entrata: Il vino di Sup ad Avezzano, Il Salotto di Vinè a Pescara, Enoteca centrale a Teramo. Qualità in crescita anche in Abruzzo finalmente.

«Mai in Italia si è mangiato bene come oggi e non soltanto nei locali di fascia alta con un voto da 15/20 in su», conferma Vizzari. «Tant'e vero che nel nostro annuale giro delle tavole d'Italia un’attenzione tutta particolare e stata dedicata proprio ai locali erroneamente ritenuti “minori”, ricercati e frequentati dai clienti che ogni giorno chiedono un consiglio per una tavola semplicemente buona, affidabile, onesta». Ma c'è un "ma", osserva Vizzari: «Gli altri paesi, innanzitutto e da sempre la Francia, e via via quelli le cui cucine hanno conquistato le ribalte mediatiche, hanno sostenuto e promosso in ogni modo i propri cuochi, i prodotti e il turismo che ne consegue. Tutti, tranne l'Italia, che viceversa mai come ora dovrebbe concentrare impegno e investimenti nella risorsa "turismo", di cui l'enogastronomia è componente essenziale». Concetto sviluppato nei 10 punti del Decalogo della Nuova cucina italiana stilato dalla Guida. I Ristoranti d'Italia de l'Espresso 2014, 792 pagine, 19,50 euro in edicola e in libreria, 7,90 euro su iTunes per iPhone e iPad.

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