I biglietti per Crox consegnati alla nonna «Per sempre con noi»
Salvati dal maltempo decine di messaggi, striscioni e pupazzi Il presidente Santilli: «Testimonianza dell’affetto della città»
PESCARA. «Non mi scorderò di te, non voglio scordare quello che ti è stato fatto. Ti voglio promettere che non dimenticherò. Per me non sei e non sarai l’ennesima notizia al telegiornale. Alla tua nonna un grande abbraccio. A te tutta la mia amicizia, l’unico sentimento che dovrebbe prevalere a 16 anni. Riposa in pace». Il biglietto firmato da Caterina non è soltanto un messaggio di solidarietà, è una promessa: il ricordo di Christopher Thomas Luciani, ucciso a 16 anni con 25 coltellate dalle mani di due minorenni, non svanirà. Ieri, questo biglietto e tutti gli altri appuntati sul recinto del parco Baden Powell, un luogo di vita che nel pomeriggio del 23 giugno scorso è diventato un luogo di morte, sono stati consegnati alla nonna di Christopher, Olga Cipriano. Sono i messaggi di una città sconvolta dall’orrore di un omicidio senza perché, se non un debito di droga di circa 250 euro.
La fine di Christhoper, per tutti era Crox, ha commosso Pescara e l’Italia: dopo il delitto, in tanti hanno lasciato pensieri, lettere, poesie, striscioni e pupazzi all’ingresso del parco di via Raffaello. Affetto per una vita spezzata e rabbia perché a farlo sono stati due 17enne, all’apparenza normale ma in realtà vittime di un disagio senza spiegazione. Quei biglietti, poi, sono stati rimossi per evitare che il vento e la pioggia li rovinasse e tenuti da parte. È stato il presidente del consiglio comunale Gianni Santilli a consegnare le lettere alla nonna Christopher: «C’erano più di 60 biglietti che abbiamo voluto preservare da un'ondata di maltempo in segno di rispetto per chi ha voluto testimoniare il proprio dolore per quella morte così atroce», dice Santilli, «la nonna di Christopher, a sua volta, conserverà con cura quei biglietti che le parlano del nipote e dell'affetto che la famiglia ha ricevuto dopo l’omicidio».
«Caro Christopher», recita un altro biglietto, «sono una maestra e mi spaventa vedere in altri miei ragazzini il seme della prepotenza e della violenza, la vacuità dei pensieri, l’assenza di contenuti sani, la mancanza di attenzione per l'altro, l’imitazione di idoli proposti dalla tv e dalla musica, “idoli” che trasmettono messaggi che non sanno di buono. Tu hai pagato le conseguenze di tutto questo e se la cose non cambieranno non sarai l’ultimo».
Quei biglietti testimoniano le lacrime di una città: «Avevo annunciato che avremmo conservato tutti i biglietti per la famiglia del giovane», dice Santilli, «e che avremmo consegnato il materiale ai parenti, non volendolo disperdere, e così è stato». Una testimonianza di affetto che ha il valore di una spinta per la nonna di Christhopher che ha fondato un’associazione, Crox per la riscoperta dei valori, per evitare che la morte del nipote sia vana.
Tra i biglietti ci sono anche quelli scritti da mamme che non conoscevano Christopher e hanno scoperto la sua storia dai giornali e dalle televisioni: «Io non ti ho mai visto né ti conoscevo ma sono una mamma e per questo sono molto provata e scossa da quello che ti è successo. Un ragazzo», dice la lettera, «non può morire così a questa età per mano di un coetaneo e per una manciata di soldi, non può finire i suoi giorni e non potere più sognare, giocare a calcio o a pallavolo come qualcuno mi ha detto facevi e avere un futuro. Hai avuto la sfortuna contro».
La fine di Christhoper, per tutti era Crox, ha commosso Pescara e l’Italia: dopo il delitto, in tanti hanno lasciato pensieri, lettere, poesie, striscioni e pupazzi all’ingresso del parco di via Raffaello. Affetto per una vita spezzata e rabbia perché a farlo sono stati due 17enne, all’apparenza normale ma in realtà vittime di un disagio senza spiegazione. Quei biglietti, poi, sono stati rimossi per evitare che il vento e la pioggia li rovinasse e tenuti da parte. È stato il presidente del consiglio comunale Gianni Santilli a consegnare le lettere alla nonna Christopher: «C’erano più di 60 biglietti che abbiamo voluto preservare da un'ondata di maltempo in segno di rispetto per chi ha voluto testimoniare il proprio dolore per quella morte così atroce», dice Santilli, «la nonna di Christopher, a sua volta, conserverà con cura quei biglietti che le parlano del nipote e dell'affetto che la famiglia ha ricevuto dopo l’omicidio».
«Caro Christopher», recita un altro biglietto, «sono una maestra e mi spaventa vedere in altri miei ragazzini il seme della prepotenza e della violenza, la vacuità dei pensieri, l’assenza di contenuti sani, la mancanza di attenzione per l'altro, l’imitazione di idoli proposti dalla tv e dalla musica, “idoli” che trasmettono messaggi che non sanno di buono. Tu hai pagato le conseguenze di tutto questo e se la cose non cambieranno non sarai l’ultimo».
Quei biglietti testimoniano le lacrime di una città: «Avevo annunciato che avremmo conservato tutti i biglietti per la famiglia del giovane», dice Santilli, «e che avremmo consegnato il materiale ai parenti, non volendolo disperdere, e così è stato». Una testimonianza di affetto che ha il valore di una spinta per la nonna di Christhopher che ha fondato un’associazione, Crox per la riscoperta dei valori, per evitare che la morte del nipote sia vana.
Tra i biglietti ci sono anche quelli scritti da mamme che non conoscevano Christopher e hanno scoperto la sua storia dai giornali e dalle televisioni: «Io non ti ho mai visto né ti conoscevo ma sono una mamma e per questo sono molto provata e scossa da quello che ti è successo. Un ragazzo», dice la lettera, «non può morire così a questa età per mano di un coetaneo e per una manciata di soldi, non può finire i suoi giorni e non potere più sognare, giocare a calcio o a pallavolo come qualcuno mi ha detto facevi e avere un futuro. Hai avuto la sfortuna contro».