I cinque diktat di Confcommercio alla Regione

Il forum al Centro. Riduzione delle tasse, rimodulazione dei Fas, Confidi, orari negozi e lavori urgenti: «Solo così rientreremmo nel Patto»

PESCARA. «Questa crisi finanziaria è diventata economica, sociale e adesso rischia di diventare istituzionale. La nostra categoria ha difficoltà enormi e grandi potenzialità. È con questi presupposti che chiediamo alle istituzioni grande senso di responsabilità e maggiore sensibilità, perché da questa situazione possiamo uscirne solo attuando un gioco di squadra». I vertici regionali di Confcommercio tornano a tendere la mano alla Regione per poter poi valutare la possibilità di rientrare nel Patto per lo Sviluppo, ma accompagnano questa disponibilità con cinque richieste urgenti.

Un programma basato sugli investimenti, proiettato quindi sulle scelte strategiche per l’attesa ripartenza e che, arrivando il giorno dopo la presentazione del piano in sette punti di Confindustria Abruzzo, pone a maggior ragione la giunta Chiodi nella condizione di dover dare immediate risposte. «Desideriamo un incontro con il governatore e l’assessore alle Attività produttive Castiglione», confidono i rappresentanti delle 80mila aziende abruzzesi (70mila addetti solo nel commercio) che al Centro hanno dato vita a una sorta di forum.

«L’evoluzione della crisi, forse, non viene ancora ben individuata in termini economici e di Pil, forse le istituzioni, non cogliendo appieno i valori della nostra realtà anche nell’assegnazione dei fondi, si comportano in modo immaturo», è l’analisi delicata da cui parte il direttore Confcommercio Abruzzo Celso Cioni.

Il piano dei cinque punti vede al primo posto la riduzione delle imposte regionali, in realtà già annunciata da Chiodi, e alla quale Confcommercio attribuisce un vincolo determinante: «È necessario senza indugio destinare l’avanzo registrato nella Sanità , circa 40 milioni di euro, alla riduzione dell’Irap e dell’addizionale Irpef in proporzione all’apporto di tale imposte al bilancio regionale».

Il secondo punto è centrale per la spinta economica: la riprogrammazione dei fondi Fas. Confcommercio chiede che siano assegnati al settore turismo il 10 per cento in più rispetto a quelli già previsti (circa 150milioni di euro). «Il turismo è un settore strategico , nel corso di un’assemblea Conad ho sentito dire il professor Ravazzoni che ci vorrebbe l’80 per cento dei fondi in più», sottolinea il presidente dei commercianti di Pescara, Ezio Ardizzi (accompagnato dal direttore Walter Recinella) confortato dal rapporto Cresa che avvicina al turismo più di un terzo delle 151.303 imprese abruzzesi. «Questo “peso” dovrebbe quindi trovare adeguata corrispondenza anche nelle risorse destinate dalla Regione», aggiunge.

Il terzo punto riguarda la riforma regionale dei Confidi (ne parliamo nell’articolo a destra), mentre il quarto affronta il nodo che attanaglia ancora la legge sugli orari dei negozi (26 aperture domenicali e i festive e 10 in deroga per i centri storici). «Il progetto di legge è fermo da sette mesi malgrado il parere favorevole espresso oltre che da noi, da Confesercenti, Cna, e sindacati: va approvato al più presto», ribadisce Confcommercio.

Il quinto capitolo è infine sui lavori urgenti, dalla riapertura del porto di Pescara alla riattivazione dei bacini sciistici di Campo Imperatore e Prati di Tivo, allo ski-pass unico Passo Lanciano-La Maielletta. «Vorremmo che ci fosse un punto d’incontro su questi grandi temi», conclude Giandomenico Di Sante presidente regionale Concommercio, «altrimenti dal tunnel non si esce più».

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