«I liquami allagano i giardini alla pineta serve la fogna nuova»
L’appello dei residenti di via Bradano, via Simeto e via Timavo: abbandonati tra riviera e strada parco ignorata la nostra petizione per ottenere lavori urgenti ai canali di smaltimento delle acque
MONTESIILVANO. Residenti in rivolta tra via Simeto, via Bradano e via Timavo, nella zona sud della città, tra riviera e strada parco, per un impianto fognario, sostengono, che non funzionerebbe a dovere. Non è la prima volta che i cittadini sollevano il problema, soprattutto dopo i temporali degli ultimi anni, quando gli acquazzoni allagano giardini, garage e abitazioni. «Il Comune, recentemente, dopo le nostre segnalazioni, è venuto a pulire e ha tolto un’incrostazione», racconta il padre di uno degli abitanti, Egidio Marra, 67 anni. «E la situazione», continua, «è migliorata. Infatti la soluzione adottata dal municipio ha funzionato per le acque bianche. Fatto sta, però», precisa Marra, «che è rimasto il mancato adeguamento della rete fognaria relativa alle acque nere». «Sì, sono venuti», aggiunge Carlo Belfiglio, 64 anni, e caporeparto dei vigili del fuoco adesso in pensione, che con le precipitazioni passate ha subiti diversi danni alla propria abitazione. «Tuttavia», prosegue, «rimane che gli alberi della pineta, quelli secolari che c’erano fino a 10- 15 anni fa, oggi non ci sono più. Poiché l’acqua della rete fognaria si è tutta riversata nel parco, senza possibilità di defluire, e ha indebolito gli arbusti che infine sono morti».
I rilievi da parte dei cittadini continuano nelle parole di Alfredo Bisceglie. «Io abito qui dall’ottobre scorso», fa notare l’uomo, «e quando si verificano quei rovesci, quasi quasi sarebbe da prendere una barca per andare a buttare la spazzatura da casa mia fino al bidone». Lo stesso lo si ascolta da Alessandro Fornarola, 46 anni, che vive nella zona dal 1987. «Il discorso è questo: che piova o no, dai tombini esce del liquame. Io», mette in evidenza, «ho chiamato il sindaco, la Asl e altri enti ma nessuno ha fatto nulla per risolvere questi problemi. Questa è una situazione», rimarca Fornarola, «abbastanza fastidiosa, in quanto si tratta di acque nere. La soluzione? Andrebbe aperto il canale fognario, tagliando dalla superficie stradale, e pulire. Ci sono anche i topi». «Dovrebbero mettere in moto il collettore rivierasco», s’inserisce nella discussione Belfiglio. Analoghe le osservazioni di Luciano Macera, 78 anni, che risiede in zona da 50 anni, e della moglie, Anna Flavia Di Donato, di 67. «Per avere una strada decorosa», dice la signora, «abbiamo ceduto una parte della nostra via che conduce alla strada parco, ma il degrado rimane. Qui non vengono a pulire». Le fa eco il marito: «Il problema forse è che siccome la strada è stretta e senza uscita, il camion delle pulizie, pur entrando, non potrebbe uscire per tornare indietro».
Segnalazioni arrivano anche da Giovanna Loddo di 58 anni. «Qui abbiamo una situazione pietosa. Io vado di continuo al Comune», fa sapere, «ma non succede mai nulla. Una cosa molto sgradevole che qui accade, per dirne una, è che passando con l’automobile, ad esempio per rincasare, inevitabilmente con gli pneumatici si passa sopra al liquame che fuoriesce dai tombini. E cosa succede? Succede, per forza di cose, che rientrando in garage, si portano dentro di conseguenza anche i materiali delle acque nere. Non è possibile che accada questo», chiude. La situazione tuttavia appare allarmante anche in un periodo nel quale non si sono verificati fenomeni climatici di particolare rilevanza. «Si guardi qui», indica Belfiglio, puntando il dito verso uno dei tombini della zona. «Nonostante non piova da tempo», sottolinea il pompiere, «il livello che hanno raggiunto le acque nere è già abbastanza alto. Dispiace dire che nonostante siano passati ben quattro sindaci negli ultimi anni, nessuno di questi sembra aver risolto la situazione. Da queste parti, inoltre», conclude Belfiglio, «ci sarebbe anche un altro problema. Le auto, nonostante sia un centro urbano con strade strette, sfrecciano a una certa velocità, creando rischi per i pedoni» proprio all’incrocio tra via Bradano e via Timavo.
Un’ennesima richiesta d’interventi, da parte dei residenti di questa zona della città, che segue gli appelli lanciati negli anni scorsi. «Abbiamo sottoscritto una petizione tempo fa», concludono, «elencando i problemi, ma non siamo stati ascoltati: il rifacimento della rete fognaria e la creazione dei necessari canali di smaltimento delle acque piovane».
Vito de Luca
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