I palazzi restano sotto sequestro I giudici: è lottizzazione abusiva 

Respinti i ricorsi del legale rappresentante dell’impresa Corallo srl e del geometra Matricardi Il tribunale: «Le accuse sono fondate, quegli edifici hanno notevolmente trasformato il territorio»

FRANCAVILLA. Restano i sigilli ai due palazzi sequestrati dai carabinieri forestali sul lungomare di Francavilla, in via Francesco Paolo Tosti 70, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla procura di Chieti per lottizzazione abusiva e falso. Il tribunale teatino, in funzione di Riesame (presidente Guido Campli, giudici Enrico Colagreco e Andrea Di Berardino), ha respinto i ricorsi presentati da due dei cinque indagati, ovvero Ruggero Di Pietro, 74 anni di Piedimonte Matese (Caserta), legale rappresentante dell’impresa Corallo srl, e il geometra Carlo Matricardi, 62 anni, nativo di Chieti e con studio a Francavilla. Rimane pienamente valido, dunque, il provvedimento firmato lo scorso 25 luglio dal giudice per le indagini preliminari Luca De Ninis su richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Ciani.
Dalle indagini del nucleo investigativo ambientale, agroalimentare e forestale di Chieti è emerso che quella colata di cemento comparsa a pochi passi dalla spiaggia è cinque volte superiore al consentito.
Il sequestro degli oltre 40 appartamenti in corso di ultimazione in via Tosti è la conseguenza dell’inchiesta partita dopo la scoperta della convenzione urbanistica illegittima che, lo scorso 14 marzo, aveva già portato a mettere i sigilli ai due complessi residenziali costruiti dall’impresa Maestrale srl all’altezza di piazza Asterope. Parte di quei diritti edificatori infetti, per 197.500 euro (più Iva), sono stati ceduti dalla società di cui sopra alla Corallo, che li ha impiegati – superando gli indici di fabbricabilità – per realizzare altri due palazzi, da luglio sottoposti a sequestro perché – per dirla con le parole del consulente nominato dalla procura – si tratta di un intervento «in aperto, stridente, insanabile, macroscopico contrasto con i parametri urbanistico-edilizi prescritti dalla normativa di zona».
Quanto al ricorso di Di Pietro, il tribunale si è riservato la motivazione che ha portato al rigetto. I legali dell’imprenditore, gli avvocati Goffredo Tatozzi e Cristiana Valentini, presenteranno ricorso in Cassazione. Si conoscono già, invece, le ragioni per le quali i giudici hanno ritenuto infondato il ricorso di Matricardi.
Secondo il tribunale, «è stata affermata la configurabilità del reato di lottizzazione abusiva anche nel caso di interventi realizzati in zone già urbanizzate o parzialmente urbanizzate, purché di consistenza e complessità tali da costituire una notevole trasformazione del territorio, esattamente come nella specie, dove l’incremento volumetrico, anche in considerazione del cambio di destinazione da alberghiero a residenziale, avrebbe determinato l’esigenza di raccordo con il preesistente aggregato abitativo e di potenziamento delle opere di urbanizzazione. Quanto esposto vale ai fini della conferma della fondatezza dell’accusa, quantomeno nell’attuale fase cautelare». Il geometra Matricardi è difeso dall’avvocato Marco De Merolis.
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