I rifiuti lanciati dalle auto ecco le discariche abusive

Scoperte al bivio di Bussi e sulla Tiburtina tra Manoppello e Turrivalignani Così gli incivili tentano di combattere la raccolta differenziata

MANOPPELLO. Piccole discariche crescono. Un po' dovunque. E questa volta non si può certo attribuire la colpa alle amministrazioni comunali che negli ultimi tempi hanno davvero lavorato per mantenere i paesi puliti, prepararli all’accoglienza dei turisti e dare dignità a chi li abita. Si ritiene invece che gli accumuli di immondizia di tutti i generi sia dovuto proprio a chi non vuole ancora allinearsi alle regole della raccolta differenziata e segue le incivili abitudini di disfarsi dei rifiuti alla spicciolata o anche da chi, ospite atteso, si fa conoscere come non degno di essere accolto. Così prendono corpo a poco a poco le piccole discariche rinvenute ad esempio ai bordi della strada Statale Tiburtina Valeria, in una piazzola di sosta al km 205+200 in località Vallone fra i territori di Turrivalignani e Manoppello, o quella al bivio di Bussi sul Tirino ai margini del grande rondò sulla Tiburtina. Sono zone di passaggio e anche di sosta momentanea e proprio per questo dovrebbero essere ancora di più tenute pulite. Invece sacchi di immondizia, resti alimentari, metalli e materiali pericolosi come fili elettrici o anche eternit sono presenti in abbondanza, dando l'impressione che il territorio sia abbandonato e non curato. Sacchetti contenenti rifiuti indifferenziati spesso vengono lanciati dai finestrini lungo la strada al di là dei guard rail, perdendosi tra le erbe delle scarpate, dove poi attirano animali, mosche, zanzare, topi, rendendo insalubre l'ambiente e vanificando gli sforzi che le amministrazioni comunali dei territori dove ricadono i tratti di strada hanno messo in atto, con anni di lavoro, investendo risorse notevoli con campagne di sensibilizzazione e di formazione. Vanno su tutte le furie sindaci e assessori, quando apprendono della presenza di discariche su strade che attraversano il territorio di loro competenza, perché in realtà, anche se l'ente gestore della strada è l'Anas, come accade per Bussi e Turri-Manoppello, la pulizia spetta agli enti locali. Che in ogni caso non si tirano indietro sempre che ricevano in tempo le giuste segnalazioni. A vigilare dovrebbero essere l'ente proprietario o gli organi preposti, che in questi ultimi tempi sono stati aiutati dal corpo delle guardie ecologiche regionali e dai volontari. Insomma, nonostante gli sforzi e l'impiego di risorse non si scardinano gli antichi retaggi di maleducazione. Emblematico resta il caso dell'"Imbecille di San Valentino", che aveva abbandonato un divano al bordo di una strada comunale, rinsavito, dopo che il sindaco lo ha insultato pubblicamente.

Walter Teti

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