Ici, decine di contribuenti truffati

Il Comune scopre pagamenti falsi di un commercialista pescarese

PESCARA. Un commercialista pescarese ha riscosso migliaia di euro dai suoi clienti per pagare Ici e imposte erariali. Ma i versamenti non sono mai stati effettuati e ora decine di contribuenti, forse centinaia, si ritrovano in un mare di guai. A far emergere quella che rischia di essere una truffa gigantesca è stato l'ufficio tributi del Comune, guidato dall'assessore Massimo Filippello, che sta effettuando da mesi accertamenti sull'Ici.

SCOPERTA DELL'UFFICIO Il dirigente del settore Marco Scorrano e i suoi tecnici si sono accorti che qualcosa non andava dopo aver inviato gli avvisi di accertamento ad alcuni contribuenti che non risultavano in regola con i pagamenti. I cittadini si sono presentati all'ufficio sostenendo di aver sempre versato quanto dovuto e, a dimostrazione del pagamento avvenuto, hanno mostrato ai dipendenti le ricevute dei bollettini. «Ma i timbri sono risultati falsi», ha rivelato Filippello. Tra i coinvolti, anche un cittadino malato che ha versato oltre 2mila euro di Ici dal 2005 a oggi.

COME FUNZIONAVA Dietro ai contribuenti ingannati, emersi finora, c'è sempre lo stesso commercialista pescarese, già conosciuto, peraltro, all'Agenzia delle entrate per altri casi del genere emersi in passato. Il metodo adottato è lo stesso per tutti. Il professionista, dopo aver effettuato i conteggi, si offriva di pagare personalmente le imposte erariali e i tributi locali dei suoi clienti con i modelli F24. I contribuenti, ovviamente, si fidavano di lui e quindi hanno sempre versato a occhi chiusi le somme richieste. Questo sistema è andato avanti per anni e nessuno ha mai avuto il sospetto che qualcosa non funzionasse. Ora, i contribuenti non in regola rischiano di dover pagare di nuovo le tasse, maggiorate con la mora. Forse, eviteranno le multe perché il decreto legislativo 492, del'97, esclude le sanzioni del 30% per questi casi, purché i contribuenti presentino una denuncia.

COINVOLTI IN TANTI «Il riscontro», ha fatto presente l'assessore, «è avvenuto incrociando le banche dati». Non si sa, al momento, quanti siano i contribuenti ingannati dal commercialista. «Noi ne abbiamo già individuati alcuni, ma potrebbero essere diverse decine», ha affermato Scorrano. Le verifiche sono appena all'inizio. Il dirigente ha già dato ordine di controllare di nuovo tutti i versamenti già esaminati. «Alla luce di quanto è emerso, potrebbero saltare fuori altre ricevute con i timbri falsi», ha sottolineato. Per ora, le verifiche si sono limitate ai modelli F24, utilizzati per pagare l'Ici e altre imposte erariali. Ma la presunta truffa potrebbe essere stata messa in atto anche per altri tributi locali, come la Tarsu e la Cosap.

PARTITA LA DENUNCIA Il dirigente ai tributi ha già presentato una denuncia alla guardia di finanza e ora ne partirà probabilmente un'altra indirizzata alla polizia postale per i timbri falsi.

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